Trinità
Dipinto murale. Il centro della composizione è occupato da Cristo crocefisso; il capo, cinto dalla corona di spine, è inclinato verso la spalla destra. Dietro si staglia l'imponente figura di Dio Padre che sorregge la croce del Figlio. E' visibilmente in posa seduta anche se non si scorge il trono; il manto azzurro, con interno verde, che dalle spalle scende fino a ricoprire le ginocchia, appare ridipinto; sotto il mantello si scorge la veste purpurea. Il volto di Dio Padre, incorniciato da lunghi capelli e da lunga barba, è inclinato verso la spalla sinistra, creando una corrispondenza, lungo una linea diagonale, con quello del Figlio. Tra le due figure, sopra la testa di Cristo, è la colomba dello Spirito Santo; dietro Dio Padre il fondo d'oro chiude lo spazio; tutta la scena è incorniciata da una cortina di nubi dalle quali spuntano teste di cherubini
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Frediani Vincenzo Di Antonio (attribuito)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Cosimo Rosselli
Filippino Lippi
Artista Ghirlandaiesco
- LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco fu ritrovato verso il 1870 sotto la "Natività di Maria" di G.B.Paggi al primo altare della navata sinistra della Cattedrale; all'epoca appariva danneggiato e scrostato in basso, condizione, quest'ultima, già riscontrata nella visita pastorale del 1575. L'opera fu collocata nella prima sacrestia fino all'attuale collocazione museale. Il Ridolfi, che riporta la notizia del ritrovamento, attribuisce l'opera a Cosimo Rosselli, insieme all'affresco in controfacciata. La Belli Barsali, nel 1953, concorda con questa opinione; invece per il Ragghianti l'opera, circa del 1482, è di Filippino Lippi la cui mano, nonstante la difficile lettura, emerge chiaramente soprattutto nella patetica figura di Cristo. Tale attribuzione è recepita dalla Baracchini e dal Caleca; il Natale la ritiene opera del Maestro dell'Immacolata Concezione, che, grazie agli studi della Tazartes, è risultato essere Vincenzo Frediani. Il Ferretti poneva l'affresco nel corpus del Pittore di Paolo Buonvisi per l'emergenza di tracciati lineari e di pieghe spezzate. La Baracchini e la Filieri, dopo gli spogli d'archivio, ribadivano la pertinenza dell'opera a Vincenzo Frediani
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900556699
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2003
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0