ritratto di condottiero
dipinto,
Il dipinto rappresenta un condottiero in armatura o forse un architetto militare, con sulla sinistra una pianta di piazzaforte e sullo sfondo uno scorcio di città fortificata dove alcuni soldati stanno combattendo. Purtroppo le ricerche tese ad identificare la località ritratta nella tela, che dovette essere teatro di un'importante battaglia, sono risultate vane
- OGGETTO dipinto
-
ATTRIBUZIONI
Delle Piane Giovanni Maria Detto Mulinaretto (1660/ 1745)
- LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Maurizio Marini e Pietro Torriti (rispettivamente expertise del 10/5/79 e senza data) assegnano quest'opera a Giovanni Maria Delle Piane, detto il Mulinaretto, l'esponente più significativo della ritrattistica genovese tra Sei e Settecento. Formatosi dapprima in patria nella bottega di Giovan Battista Merano e poi a Roma presso il Gaulli, il pittore rientra a Genova nel 1684, in un momento particolarmente favorevole poiché un anno prima era scomparso Gio. Bernardo Carbone, che per decenni si era fatto carico di compiacere la volontà autocelebrativa dell'aristocrazia e della borghesia locale. Il Ratti, la cui circostanziata biografia permette di ricostruire le vicende umane e professionali del Mulinaretto, informa che questi giunse a Genova proprio nel giorno cruciale in cui la città veniva bombardata dalla flotta di Luigi XIV, evento che segna il transito di Genova nel raggio d'influenza politica e culturale della Francia. Sotto l'ascendente dei ritratti transalpini di Hiacynthe Rigaud, Mignard e Nicolas de Largillière, di cui perviene a Genova un buon campionario, anche le rappresentazioni del Nostro si fanno più vaporose e raffinate, volte all'esaltazione di qualità squisitamente esteriori a scapito dei valori introspettivi, retaggio della permanenza in loco dei fiamminghi Rubens e Van Dyck sul principio del Seicento. Il solido impianto e la robusta corporeità che improntano la figura corrispondono ad un momento abbastanza avanzato del percorso artistico del Mulinaretto che nel secondo decennio del Settecento registra accenti di più solida fisicità e una certa inclinazione realistica, elementi comprensibili alla luce del plausibile incontro con l'opera di Fra Galgario, che poté avvenire durante il soggiorno in Lombardia. Alla medesima temperie si confà la disposizione psicologica dell'ignoto personaggio disinvoltamente atteggiato, lo sguardo sicuro diretto verso lo spettatore, animato anche da una certa ironia provocatoria. Al secondo decennio del Settecento la tela può collocarsi anche sulla base dell'osservazione di elementi della moda e del costume, come la parrucca - dipinta con finezza in punta di pennello come le piume del cimiero - del tipo definito 'alla cortesana', con ciocche inanellate rialzate sulla fronte dove sono divise da una scriminatura. Inoltre per il taglio ampio della figura, l'atmosfera psicologica e la concretezza materica della sostanza pittorica l'opera lucchese è assimilabile al Ritratto di gentiluomo della Galleria di Palazzo Bianco a Genova dello stesso autore
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900555875
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 1997
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2004
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0