ritratto di Clemente Doria

dipinto, ca 1692 - ca 1695

Clemente Doria è rappresentato in piedi di tre quarti. Un ricco drappo, posto alle spalle della figura, occupa lo sfondo della metà sinistra del dipinto. Nell'altra metà è raffigurato un paesaggio, che il Doria indica con la mano sinistra alzata all'altezza del petto. La mano destra è poggiata su un rialzo posto alla destra della figura e coperto dal drappo sopra descritto. Il Doria indossa una corazza su una marsina in velluto. Questa è chiusa nella parte anteriore da alamari e decorata con ricami in filo dorato. L'uomo ha il collo coperto da una cravatta bianca annodata, le cui estremità sono nascoste sotto la corazza

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Delle Piane Giovanni Maria Detto Mulinaretto (1660/ 1745): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Montaldeo (AL)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel catalogo dell'asta Finarte del 25 novembre 1998 è indicato come ritratto di Giorgio Doria quello identificato come Clemente nella "Mostra dei pittori genovesi del Seicento e del Settecento" (Milano, 1938). Si è ritenuto opportuno riproporre l'identificazione là proposta in quanto allora entrambi i quadri erano proprietà della famiglia Doria. Membro di una famiglia appartenente ad uno dei più prestigiosi "Alberghi" in cui le famiglie aristocratiche genovesi erano riunite, Clemente doria nacque a Genova nel 1666 da Ambrogio fu Giorgio e si dedicò alla carriera diplomatica assolvendo a rilevanti incarichi, il più importante dei quali fu la trattativa con la Corte di Vienna per la cessione del possesso di Finale. Non si hanno più sue notizie dopo il 1731, data di una sua legazione a Vienna. Dal punto di vista stilistico, il dipinto rappresenta uno dei momenti più alti nella produzione di Giovanni Maria Delle Piane detto il Mulinaretto, tra i più noti ritrattisti attivi a Genova nel periodo che si estende dagli ultimi decenni del Seicento alla data della sua morte (1745). L'importanza del dipinto è resa più significativa dall'essere documentata attraverso la testimonianza di Carlo Giuseppe Ratti che nelle "Vite dei pittori, scoltori...genovesi" (Genova 1797, p. 148), ricorda che il Mulinaretto eseguì alcuni ritratti assai stimabili "per li Signori Doria di Strada Nuova" fra i quali "è stupendo quello del Zio del vivente Sig. Giorgio". Considerando l'albero genealogico di questo ramo della famiglia si può presumere che il Ratti, che scrisse le "Vite" nel 1769, si riferisca a quel Giorgio figlio di Ambrogio, marito di Isabella De Marie a sua volta figlio di Giorgio e di Teresa Gentile, entrambi ritratti da Mulinaretto (per il ritratto di Giorgio: cfr. Asta Finarte del 25 ottobre 1998, lotto n. 16). Clemente Doria sarebbe stato quindi suo prozio e non suo zio. Al tempo della mostra milanese del 1938, il ritratto era conservato nel Castello di Montaldeo (dove è ritornato nel 1999). E' possibile che questa collocazione risalga a un periodo assai vicino, o addirittura coevo, all'epoca di esecuzione dei dipinti poiché essi non sono elencati fra le opere presenti nel Palazzo Doria di Strada Nuova (attuale via Garibaldi) nelle Guide del tardo Settecento (C.G.Ratti, Instruzione..., 1780) e di primo Ottocento (Descrizione...di un anonimo del 1818). Il castello di Montaldeo (AL), situato nell'omonimo feudo, era proprietà della famiglia fin dal 1567. Il ritratto in questione sembra databile verso gli anni 1692-95, in ragione dei caratteri stilistici e dell'abbigliamento di Clemente, caratterizzato da cravatta bianca annodata in maniera abbastanza informale che ricorda il nodo "alla Steinquerque" di moda in Francia negli anni '90 e documentato a Genova negli anni 1693-1695 attraverso notizie dell'archivio Durazzo (libro dei conti di Marcello Durazzo) e dal ritratto di Mulinaretto raffigurante "Gentiluomo in abito scarlatto", conservato a Genova nella Galleria di Palazzo Bianco. E' possibile che i ricami in filo dorato della marsina in velluto indossata da Clemente, chiusa nella parte anteriore da alamari, alludano alla sua carriera nel corpo diplomatico della Repubblica. Si può ipotizzare che il ritratto sia stato eseguito proprio in occasione della sua prima importante missione: egli fu infatti inviato dalla Repubblica a Londra nel 1695 per compiere atto di ossequio e di riconoscimento al re Guglielmo III d'Orange Nassau (Dizionario biografico degli italiani, vol. IV, sub voce Doria, Clemente)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100211732
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
    2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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