natività di Gesù

dipinto,

Personaggi: Maria Vergine; San Giuseppe; Bambino. Figure: angeli; pastori. Animali: bue; asino. Interno: capanna. Elementi architettonici: arco a tutto sesto; pilastri. Abbigliamento: abiti; mantelli; calzari. Fenomeni metereologici: nuvole. Oggetti: cartiglio; sassi. Paesaggi: monti; lago. Vedute: paese. Vegetali: erba; fiori; spighe di grano

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Ezechia Da Vezzano Detto Zacchia Il Vecchio (notizie 1510-1561)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Villa Guinigi
  • LOCALIZZAZIONE Villa Guinigi
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella letteratura guidistica locale del Sei Settecento la pala non è ricordatafra i dipinti presenti in S. Francesco, dove, peraltro, esisteva ab antiquoun altare intitolato alla Natività, oggi occupato dall' Adorazione dei pastoridi Federico Zuccari, in origine nella Cappella degli Anziani nel Palazzo dellaRepubblica. Ma è da questa chiesa che nel 1871 Sebastiano Onestini la dice provenire, senza ricordarne però il nome dell'artefice che il Campetti (1909, pp.40-41) ritiene possa essere Lorenzo Zacchia, confondondendola con l'Adorazionedei pastori da questi eseguita nel 1576, fino al 1912 nella chiesa di S. Luca(in quell'anno demolita) e forse in origine all'altare della Cappella degliAnzi ani poi occupato da quella dello Zuccari. Nel 1929 è già esposta in Pinacotecaquando la vede Van Marle (1929, XI, p. 617) ritenendola di mano di discepolidi Cosimo Rosselli mentre nel 1968, al momento dell'aperura del museo di VillaGuinigi la Meloni la assegna a Zacchia (1968, pp. 183-184), seguita in ciò daBorelli (1983, pp.82-85). Entrambi portano a sostegno l'esistenza di un disegnorelativo all'opera di mano di Zacchia citato dal Fischel. I due studiosi perònon sembrano aver preso diretta visione dell'articolo, di cui, per una momentanea indisponibilità, non è possibile appurarne la veridicità (1917). E' semprela Meloni ad individuare nella pala lucchese un forte legame con un prototipoperugi nesco, filtrato attraverso Giovanni Spagna, autore di due Natività, conservateal Louvre e alla Vaticana. Numerose sono in effetti le composizioni del Peruginodi analogo soggetto (quella del Cambio, quella di S. Francessco al Monte, quelladel polittico di S. Agostino, quella del polittico Albani Torlonia) cui lo Spagnapuò essersi ispirato ma, sulla base di un disegno conservato al British Museum,quella a cui sembra essere maggiormente debitore è quella che il maestro avevaaffrescato nel decennio 1490-1500 nel chiostro del convento di S. Giusto, durantela sua permanen za fiorentina, la cui decorazione è andata perduta dopo solipochi anni, durante l'assedio del 1529. Per lo Spagna la visione diretta degliaffreschi è fortemente plau sibile, essendo stato ipotizzato che abbia seguitoin questo soggiorno il Perugino, a vendo istituito con lui un vero e propriorapporto di collaborazione (Gualdi Sabatini 1984, p. 26). Quanto a Zacchia sembrapiù opportuno pensare che abbia conosciuto solo le derivazioni spagnesche nelcorso del suo passaggio in Umbria, tappa ineliminabile nel viaggio alla voltadi Roma, viaggio non documentato ma fortemente verosimile stan do oltre cheai suoi esiti stilistici anche alla apparente mancanza di opere in ter ritoriolucchese negli anni che vanno dalla fine dell'apprendistato presso il Marti,1513, al 1519 circa, anno della Natività in S. Agostino a Pietrasanta. Le dueversioni eseguite dall' umbro devono incontrare notevole favore tanto che, oltreche da Zacchia, vengono riprese in Umbria da Giacomo di Giovanni e, più tardi,da Fiorenzo di Lorenzo, in Toscana, da Giovan Battista Pistoiese. E' alla Nativitàrealiz zata dallo Spagna per il convento di S. Maria della Spineta di Todi -nell' Ottocento trasferita alla Vaticana - che Zacchia guarda, anche se sostiuisceil corteo di cavalie ri con un paesaggio lacustre che si perde in lontananzain un chiarore azzurrino, cui fa da quinta la capanna arditamente di scorcio.Dominano in primo piano i personaggi, disposti in modo da impostare la scenasu rispondenze simmetriche: la Vergine, in atteg giamento trepido e commosso,S. Giuseppe che non riesce a contenere tutto il suo stupo re per la nascitamiracolosa, il Bambino, che giace su delle spighe, simbolicamente anticipatricidell'evento eucaristico, e infine gli angeli, assorti in preghiera a differenzadi quelli nella parte superiore della pala (derivati da quelli presenti neltrittico di Pavia del Perugino) intenti a cantare la gloria del Signore
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900532195
  • NUMERO D'INVENTARIO 32
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Ezechia Da Vezzano Detto Zacchia Il Vecchio (notizie 1510-1561)

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'