Madonna con Bambino in trono tra San Rocco e San Sebastiano

dipinto, 1525 - 1549

Personaggi: Maria Vergine; Bambino; San Rocco; San Sebastiano. Figure: angeli. Abbigliamento: abiti; mantelli; copricapo; stivali. Elementi architettonici: nicchia centinata; basamento; toro di colonna

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Ezechia Da Vezzano Detto Zacchia Il Vecchio (notizie 1510-1561)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Villa Guinigi
  • LOCALIZZAZIONE Villa Guinigi
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La pala è custodita nella chiesa di Pieve S. Stefano, alla quale probabilmente era stata originariamente destinata , fino alla fine del Settecento quando viene ritirata e sostituita con un copia di mano di Federico Brugieri da Giacomo Sardini, nobile ed erudito lucchese, proprietario di una villa nelle immediate vicinanze e, forse, discen dente della famiglia committente. Dell'opera il marchese possedeva anche un disegno (Giusti 1996, p. 40). Nel 1911 gli eredi Sardini la cedono alla Pinacoteca. Viene ricorda ta come preparatoria del dipinto, menzionato nello scarno corpus di opere di Zacchia citate nella letteratura artistica locale, la piccola tavola con i Santi Rocco e Sebastiano - in cattivo stato di conservazione nonostante un recente restauro - un tempo nell'oratorio di S. Rocco (Trenta 1822, p. 92), contiguo alla chiesa del Carmine, poi, dopo la sua distruzio ne, in S. Anastasio ed ora nei depositi di Villa Guinigi. In essa i due santi, a ridosso di una piccola abside, sono in posizione invertita rispetto a quella che occupano nella pala e mentre S. Sebastiano, pur speculare, è praticamente identico, profondamente diverso appare l'altro santo che nel dipinto della Pieve, come fa notare Borelli (1983, 101), forse su richiesta del committente, è meticolosamente esemplato sul S. Rocco dipinto da Filippino Lippi nella pala da lui eseguita attorno al 1483 per la chiesa di S. Michele in Foro. Ma c'è un altro precedente importante a cui guarda Zacchia: la Madonna col Bambino fra i Santi Stefano e Giovanni Battista lasciata nel 1509 da Fra Bartolomeo nel duomo lucchese, testo pittorico cui attingeranno intere generazioni di artisti lucchesi, già a partire da Agostino Marti, suo maestro (Giusti 1996, p. 46). Analogo è lo schema compositivo, di tipo piramidale, an che se il gruppo della Madonna col Bambino risulta in Zacchia in controparte rispetto a quello del fiorentino. Per l'equilibrio compositivo e per la qualità della stesura dei colori, in ampie, brillanti campiture, l'opera, collocabile cronologicamente nel quarto de cennio del secolo, si pone come una delle migliori eseguite dal pittore originario di Vezza no. Quanto all'interpretazione delle due lettere che,intrecciate, appaiono sulla tavoletta di legno su cui la Madonna poggia un piede, variamente intese (Meloni 1968, p. 1779), sono da sciogliersi in un Zacchia pinxit, a suo tempo già suggerito dal Ridolfi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900532194
  • NUMERO D'INVENTARIO 275
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ISCRIZIONI sotto il piede destro della Vergine - Z(ACCHIA) F(ECIT)// - lettere capitali - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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