Cristo Crocifisso, San Giovanni (tabella destra) Madonna (tabella sinistra), Cristo deriso (tabellone sinistro), deposizione e Cristo flagellato (tabellone destro), San Giovanni Battista (suppedaneo), arcangelo (tondo superiore del braccio superiore)
croce dipinta
ca 1290 - ca 1310
Maestro Di San Torpè (notizie 1295-1335)
notizie 1295-1335
La croce, che è stata segata su entrambi i lati, è cosituita da più tavole assemblate. Il retro presenta tre traversature lignee: due orizzontali ed una verticale. Inoltre sono visibili una sverzatura sull'angolo superiore del braccio sinistro della croce ed una, verticale, lungo il lato sinistro. Una particolarità è data dalla presenza di due tondi nella parte superiore del braccio verticale della croce: uno immediatamente sopra l'incrocio dei due bracci con un Dio Padre in busto,e l'altro superiore con un arcangelo
- OGGETTO croce dipinta
-
MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a tempera/ doratura
-
ATTRIBUZIONI
Maestro Di San Torpè (notizie 1295-1335)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di S. Matteo
- LOCALIZZAZIONE Convento di San Matteo in Soarta (ex)
- INDIRIZZO Piazza San Matteo in Soarta, 1, Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, attribuita nelle vecchie schede di Soprintendenza a Scuola di Giotto o addirittura a scuola bizantina, è stata riferita da Bucci (1962) al Maestro di San Torpè dopo un restauro concluso nel 1962, che ha rimosso le numerose ridipinture che la rendevano poco leggibile. Bucci ha ravvisato nella croce quell'incrocio della tradizione giuntesca con quella senese (per il raffinato gusto del colore, passaggi sfumati, dolci) che è caratteristica del Maestro di San Torpè e ha fissato la cronologia della tavola nel secondo decennio del XIV secolo. L'attribuzione del Bucci, avvallata contemporaneamente da Longhi (1962), che però datava l'opera tra la fine del '200 ed i primi del '300, è stata accolta dalla critica successiva (Donati 1969). Caleca (1987) sotto il nome "Maestro di San Torpè" preferisce distiguere due gruppi di opere forse riferibili a due maestri diversi: il Crocifisso di Crespina farebbe parte del primo gruppo databile tra la fine del '200 ed i primi del '300, in cui si notano rapporti con Duccio e con il Maestro di Baltimora, presente a Pisa verso la fine del XIII secolo. Carli (1994), oltre a notare che la figura del Cristo si avvicina a quelli senesi prossimi a Duccio, non senza forse "nella fusa plasticità(...) del modellato una suggestione di Giotto", sottolinea che se la struttura della Croce (sagoma, tabelle, tabelloni) ha agganci con la tradizione pisano-lucchese, i due tondi del braccio superiore della croce con il Dio Padre giovanissimo che si rivolge verso la Madonna, e l'arcangelo, costituiscono una singolarità, ripetuta forse in un crocifisso perduto di cui rimane un Cristo benedicente presso il Museo d'Avignone
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900528906
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale di San Matteo - Pisa
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI cimasa - (IES)US NAZA(RENUS) REX IUDEORUM - lettere capitali - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0