monofora,
Raitus (bottega)
notizie sec. XII
Il volto umano aggettante dalla monofora rivela una particolare cura per l'accentuato naturalismo. Baffi e barbe sono realizzate a strie ondulanti e le orbite non sono trapanate, ma realizzate con grumi di ombre. L'espressionismo della figura è esaltato dalla incidenza della luce, che in qualunque ora del giorno illumina la testina dal basso
- OGGETTO monofora
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ATTRIBUZIONI
Raitus (bottega)
- LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera è di certa attribuzione per i precisi riscontri con altri pezzi sicuramente riferibili a Raito e alla sua taglia. In particolare, sempre nella chiesa di S. Giorgio, si rivela una profonda analogia con la raffigurazione di un orante su un capitello, anche se in questo caso il volto tende alla ricerca di un puro volume sferoidale. Altri riscontri legano la testina della monofora, all'orante raffigurato sull'altare (vedi scheda n. 0900064276) e quindi ad un capitello conservato a Villa Guinigi, a sua volta legato con le teste dell'acquasantiera (vedi scheda n. 0900064270). Queste figure rivelano come lo stile di Raito sia divergente rispetto a quello della coeva cultura figurativa astratta longobarda. Infatti l'apporto fondamentale della scultura antica e tardo antica è arricchito e vivificato, non sempre in sintesi unitaria, dalle suggestioni della cultura arobo spagnola, evidenti in particolare nella risoluzione iconografica di occhi, bocche, baffi; e nel trattamento del modellato per piani schiacciati ed orli a spigolo vivo. Assai simile alla testina della monofora, è il volto che chiude la cornice marcapiano in S. Alessandro, secondo alcuni da interpretare come ritratto o allusione ad Anselmo. Oltre all'identità stilistica colpisce la presenza di queste teste, così rara nella scultura decorativa del momento, e la loro collocazione in punti strategici dell'edificio, accanto cioè alla zona segnata in entrambi i casi da alcuni gradini e, presumibilmente, da una transennatura. La scelta di una illuminazione costante dal basso è invece un modulo diffusissimo nel Medio Evo e non deve quindi stupire
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900528075
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 1977
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1999
2000
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0