protomi umane, ariete, serpi, albero della vita
acquasantiera a fusto,
Raitus (bottega)
notizie sec. XII
La tazza, impostata su una colonnina di calcare chiaro, è costituita da un blocco di calcare scuro cubiforme, svasato verso l'alto e scavato internamente. Ai quattro angoli presenta in aggetto due protomi umane e due teste di ariete. Una delle protome angolari è sovrastata dall'iscrizione con la firma. Sulle facce laterali si dispongono rispettivamente due serpi intrecciati che vanno a mordere un uomo ed un ariete; l'albero della vita che si prolunga con le spire sotto di essi; un tralcio che intrecciandosi crea maglie ovali, entro cui trovano posto grappoli di uva. Infine è rappresentato un albero diversamente caratterizzato, sul cui fusto compare una seconda firma
- OGGETTO acquasantiera a fusto
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ATTRIBUZIONI
Raitus (bottega)
- LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, nonostante il prevalere di una stesura compatta delle masse e la mancanza di un intaglio accurato, è sicuramente attribuibile a Raito. La risoluzione di bocca, naso e arcata sopraccigliare identica a quella dell'orante raffigurato sull'altare (vedi scheda n.0900064276), della protome entro la monofora (vedi scheda n. 0900528075), e della figura su un capitello dell'interno, toglie ogni dubbio anche sulla loro contemporaneità cronologica. Rivelano come lo stile di Raito e della sua taglia sia divergente rispetto a quello della coeva cultura figurativa astratta longobarda. Infatti l'apporto fondamentale della scultura antica e tardo antica è arricchito e vivificato, non sempre in sintesi unitaria, dalle suggestioni della cultura arobo spagnola, evidenti in particolare nella risoluzione iconografica di occhi, bocche, baffi; e nel trattamento del modellato per piani schiacciati ed orli a spigolo vivo. Nell'acquasantiera le serpi intrecciate, l'iconografia scelta per l'albero della vita, e in generale la morbidezza dei tondeggianti profili rivelano una indubbia accentuazione di motivi orientaleggianti, comuni a tutto il complesso di San Giorgio. L'interpretazione della scritta incisa sul fusto dell'albero è risultata molto problematica. Una lunga tradizione critica ottocentesca la leggeva come "1099". Oggi i paleografi propongono la lettura "RAITO": in tal caso ci troviamo difronte alla ripetizione della firma "RAITUS ME FECIT", incisa sulla corona di una delle protomi angolari
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900064270
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 1977
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1999
2000
2006
- ISCRIZIONI sul fusto dell'albero - RAITUS - Raito - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0