Nel dossale tripartito da quattro pilastrini si trovano in tre nicchie le statue di San Regolo al centro, di San Giovanni Battista a sinistra e di San Sebastiano a destra

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Civitali Matteo (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Martino
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'altare intitolato a San Regolo fu realizzato in sostituzione di un precedente altare da Matteo Civitali su commissione di Nicolao da Noceto il quale il 23 febbraio 1467 aveva ottenuto il giuspatronato sull'intera cappella intitolata al vescovo africano fin dal 12 agosto 1109. Prima cura del nuovo patrono fu quella d'allogare a Matteo Civitali il sepolcro del padre, eretto nel 1472 contro la parete meridionale. Circa dieci anni più tardi, Civitali mise mano all'altare di San Regolo, probabilmente compiuto intorno al 1485, come si evince dai dati documentari di cui disponiamo. La critica ha più volte proposto una lettura in chiave fiorentina dell'intero complesso, con espliciti riferimenti ai nomi di Desiderio da Settignano, Verrocchio e Benedetto da Maiano, pur mettendo in luce numerose citazioni dall'antico nell'ornato. In particolare lo schema compositivo adottato dal Civitali è stato più volte accostato a quello della tomba dell'antipapa Giovanni XXIII nel Battistero di Firenze, compiuta sessant'anni prima dalla compagnia di Donatello e Michelozzo. Il Civitali combina nell'arca dedicata a San Regolo un retablo e un sepolcro, garantendo a ciascuna delle due componenti una riconoscibile autonomia visiva e funzionale. La sezione inferiore dell'Arca-altare di San Regolo è configurata come una tavola «all'antica» dotata di predella con scene narrative e appare addirittura rivoluzionaria in una mentalità già pieno-rinascimentali l'idea di accostare in un simile contesto tre statue a grandezza naturale e d'intrinseca tridimensionalità. Nel secondo Settecento, come attestano le carte d'archivio, l'intera struttura civitaliana venne sottoposta ad un drastico intervento di smontaggio e riassemblaggio, cui dovrebbero risalire le numerose imperfezioni riscontrate durante il restauro del 2004. Il corpo dell'ancona è costituito da tre nicchie con catino a conchiglia, forse un tempo dipinte internamente a finto marmo, che ospitano le figure stanti a grandezza naturale di San Giovanni Battista, San Regolo e San Sebastiano, che poggiano su un plinto sul quale sono incisi i rispettivi tituli epigrafici. Il San Regolo benedicente è rappresentato come «archiepiscopus Africae», così come viene definito nella Passio, con l'aspetto maestoso e il volto perentorio e rude da romano antico. Sensibilmente più alto rispetto agli altri due santi raffigurati dal Civitali, sembra colto in un lentissimo incedere processionale al cui effetto doveva contribuire il pastorale metallico, il cui puntale cadeva di certo oltre il limite della nicchia. La fisionomia del San Sebastiano, il cui sbilanciamento tradisce rimembranze del donatelliano San Giorgio ad Orsanmichele, ripropone quella della statua dello stesso Civitali che attualmente orna il Tempietto del Volto Santo. Più ostentato che nel San Regolo è lo sfoggio tecnico-mimetico dei dettagli. Il Battista rammenta con la sua acuta nervosità di profili il dinamismo anatomico di Antonio Pollaiolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900528026
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2011
  • ISCRIZIONI base della statua di San Giovanni Battista - S(ANCTUS) JOANNES - capitale - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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