Madonna con Bambino coin San Domenico e Santa Caterina da Siena e i devoti della compagnia di San Michele arcangelo detta del ghironcello

dipinto,

Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Domenico; Santa Caterina da Siena. Figure: angeli; devoti della Compagnia di San Michele Arcangelo. Fiori: gigli; rose. Oggetti: corone del Rosario. Mobilia: trono; tendaggio

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Brini Francesco (1540 Ca./ 1586)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Tosini Baccio
    Scuola Toscana Del Secolo Xvi
    Michele di Ridolfo del Ghirlandaio
    Giovanni Del Brina
    Giorgio Vasari
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa Guinigi
  • INDIRIZZO via della Quarquonia, 4, Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto datato 1563 era collocato in origine sull'altare dell'Oratorio della Compagnia di San Michele Arcangelo, detta del Ghironcello dalla cappa nera con ghirone bianco, costruito nel 1529 a spese dei domenicani di San Romano. Nel 1601 i confratelli della compagnia decisero di rinnovare l'altare e nel 1619 la nuova tavola, corredata da due laterali e realizzata a Roma ma di cui ignoriamo gli autori ed il soggetto era già collocata al suo posto. Il dipinto andò disperso forse con la soppressione dell'oratorio, mentre l'opera che lo aveva preceduto, passata in San Romano e sistemata all'altare del Rosario, il quarto a destra, dove si trovava ancora a fine settecento, dopo essere stata esposta nella Pinacoteca in Palazzo Ducale è oggi conservata a Villa Guinigi. Una vecchia attribuzione del dipinto al Vasari, avanzata dal Ridolfi (1899, pp. 52 e 59), venne rifiutata dal Campetti (1909, pp. 62-63), il quale lo riferì più genericamente a scuola toscana del secolo XVI. Rispetto all'ascrizione a Michele di Ridolfo del Ghirlandaio sostenuta dalla Marcucci (1954, p. 225, nota 1) e dalla Belli Barsali (1970, p. 178 e 1988, p. 210), appare più calzante quella avanzata dalla Meloni nel 1968, sulla scorta di un suggerimento di Mina Gregori, al fiorentino Francesco del Brina (Meloni 1968, p. 194). che era stato suo allievo. In seguito la Meloni ha pure ipotizzato un eventuale coinvolgimento del fratello Giovanni nell'esecuzione della tela per la prossimità, rilevabile però più superficialmente soltanto a livello dell'impostazione delle figure e della composizione, ai lavori da questi condotti per la Pieve dei Santi Maria e Nicolao a Buggiano (Meloni 1980, p. 194). Tipica di Francesco è la scelta di una gamma cromatica spenta, priva di contrasti decisi, giocata su sfumature agre, quasi acidule, come nel caso della veste del devoto genuflesso a sinistra realizzata in lilla e ciclamino che richiama analoghe soluzioni vasariane (si veda per esempio il Sant'Eustachio di Villa Guinigi). Il pittore, ancora legato "all''effetto Bronzino' nella tornita smaltatura di volti, membra e panneggi" (Ciardi 1994, p. 28), si compiace nella descrizione dell'abbigliamento dei devoti, ritratti in ricche vesti, con ricercate acconciature, gioielli, perle, veli e trine a sottolinearne l'elitaria appartenenza alla Compagnia del Ghironcello
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900526940
  • NUMERO D'INVENTARIO 243
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2001
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2016
  • ISCRIZIONI Al centro sul gradino del trono - A.(NNO) D.(OMINI MDLXIII - lettere capitali - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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