San Pietro

rilievo,
Biduino (maniera)
notizie fine sec. XII-inizio sec. XIII

In una nicchia emicircolare, definita da pilastri con basi e capitelli a motivi vegetali stilizzati, e da una ghiera liscia e modanata a sesto ribassato, compare la figura benedicente di S. Pietro. L'Apostolo, identificato dalle due chiavi trattenute sul petto con la destra, si conforma nei tratti somatici all'iconografia tradizionale: il volto è incorniciato da folta barba e ricca capigliatura, la fornte è corrugata, gli occhi sbarrati e trapanati. Riccamente abbigliato con una tunica, sopratunica e ampia casula decorata sul bordo dello scollo, è raffigurato seduto su una silla plicatilis: un particolare tipo di seggio, continuamente riproposto nella scultura toscana in qualità di elemento antichizzante, e che compare fra gli altri anche in un capitello del sottoportico del San Martino a Lucca

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Biduino (maniera): scultore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Villa Guinigi
  • LOCALIZZAZIONE Villa Guinigi
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La lastra, a pendant con quella raffigurante S. Jacopo, alla metà del Settecento si trovava a sinistra dell'apertura nel primo ordine di loggette della facciata della chiesa, ed è giunta al Museo Nazionale di Villa Guinigi nell'immediato dopoguerra (Lami 1754, Monaco G./ Bertolini Campetti L./ Meloni Trkuljia S. 1968, Salmi M. 1925-26). Se la raffigurazione di S. Jacopo nel rilievo corrispondente costituisce un chiaro richiamo al culto e al pellegrinaggio compostellano, la figura di S. Pietro rievoca l'altro polo della cristianità, quello di Roma, ispirandosi peraltro anche da un punto di vista tipologico ad un modello autorevole, quale quello del San Pietro Vaticano (Tigler 1990). Da un punto di vista tipologico-iconografico, il rilievo trova generici elementi di corrispondenza nel David citaredo del museo dell'Opera del Duomo di Pisa, per l'uso insistito del trapano nella capigliatura e per il tipo di panneggi spezzati. Lo scultore di Altopascio sembra configurarsi con una sua originalità, tale da distinguerlo anche dall'artefice del corrispondente rilievo con S. Jacopo ( Monaco G./ Bertolini Campetti L./ Meloni Trkuljia S. 1968, Tigler 1990, Milone 1989/90)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900526851
  • NUMERO D'INVENTARIO 557
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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