capitello corinzio, elemento d'insieme - ambito africano (fine/inizio secc. III/ IV)

capitello corinzio,

Il capitello presenta un triplo giro di foglie d'acanto plasticamente ricurve. La foglia è composta da un lobo centrale percorso da nervature parallele. Nella parte terminale si piega fortemente ad uncino, concludendosi con un bordo smerlato. Il ricco fogliame tende ad invadere l'abaco

  • OGGETTO capitello corinzio
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Africano
  • LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il reimpiego di materiale di spoglio è una componente fondamentale della maestranza, forse legata a Diotisalvi, che lavora a fianco di Guidetto nella decorazione dei capitelli dell'interno della chiesa di SS. Giovanni e Reparata. Probabilmente si tratta di un esemplare di manifattura africana databile al secolo III-IV d.C. Da notare la stretta somiglianza delle basi delle colonne della chiesa medievale, con le basi attiche rinvenute nel corso degli scavi, diversificate solo dall'esser le prime realizzate in un unico blocco di pietra. Accanto agli accenti guidetteschi, evidenti nel secondo capitello della navata destra (vedi scheda n. 0900525575) e nel terzo della navata sinistra (vedi scheda n. 0900525576), va infatti sottolineata la compresenza di una cultura più arcaica, probabilmente formatasi all'interno della cultura plastica di ascendenza classica, diffusa nell'area pisano-lucchese nella prima metà del secolo XII. Ad essa è dovuto non solo l'uso di materiali di spoglio, ma anche l'adozione per gli altri capitelli della tipologia composita, con un unico o doppio giro di foglie, come si verifica nella chiesa di S. Frediano. Nei capitelli non direttamente collegati a Guidetto, va comunque sottolineato come la sua presenza continua a rivelarsi. Ad esempio nel trattamento dei fogliami, che si sovrappongono alla struttura mutandone sottilmente l'aspetto. Le importanti scoperte derivate dal recente restauro della chiesa, hanno portato a mettere in discussione l'intera cronologia riguardante la maestranza dei Guidi. Una lunga tradizione critica assegnava tutta l'attività di Guidetto alla prima metà del '200, mentre la nuova datazione della chiesa al terzo quarto del secolo XII, ha permesso di anticipare il periodo dell'attività di Guidetto a Lucca. Il rinvenimento di una brocchetta colma di monete, ha consentito di datare l'inizio dei lavori di ricostruzione intorno agli anni '60 del secolo XII. Per il completamento abbiamo il dato certo dell'iscrizione, con la data 1187, incisa sull'architrave del portale di facciata. La stessa situazione mista, cioè la compresenza di una taglia pisana e della taglia di Guidetto a partire dal terzo quarto del secolo XII, si verifica anche in altre chiese lucchesi: facciata della chiesa di S. Cristoforo, chiesa di S. Giusto, chiesa di S. Michele in Foro (vedi scheda n. 00424070 e scheda n. 0900526910), forse nel chiostro di S. Ponziano (vedi scheda n. 00424860), e nel Duomo di S. Martino (vedi scheda n. 0900526777)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900525582
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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