collaro di Giannoni Ambrogio (sec. XVII)
collaro
1657 - 1657
Giannoni Ambrogio (notizie Primo Quarto Sec. Xvii)
notizie primo quarto sec. XVII
Realizzato in oro, a fusione, poi rinettato a cesello ed applicato su una lamina d'argento dorata, il collare è definito da un semicerchio svasato e presenta profilo esterno mistilineo. E' interamente percorso da una teoria di cherubini su infiorescenza rovescia, sovrastati da un piccolo giglio, dalle cui ali si dipartono volute a ricciolo che lateralmente si vanno a riunire in fasci legati da nastri
- OGGETTO collaro
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MATERIA E TECNICA
argento/ doratura
oro/ fusione
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MISURE
Profondità: 11 cm
Altezza: 42 cm
Larghezza: 33 cm
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ATTRIBUZIONI
Giannoni Ambrogio (notizie Primo Quarto Sec. Xvii)
- LOCALIZZAZIONE Museo della Cattedrale
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nonostante la scritta identificativa dell'autore sia rimasta a lungo coperta dall'imbottitura posta sotto l'oggetto perchè non danneggiasse la statua, il collare del Volto Santo è sempre stato tradizionalmente attribuito ad Ambrogio Giannoni. L’iscrizione, posta sul retro del collare dice: Quod superfluit Huis S(antissim)i Vultus Coronae hic est, quod vero defuit huis monilis fabrice dedit SP: Niicolaus Sestius Operarius-Ambrosius Iannone de Massa Opifice 1657. Esso fu realizzato, con l'oro avanzato dalla corona, su disegno attribuito a Girolamo Scaglia e presenta, sia pure semplificati, gli stessi caratteri che avevano improntato la corona (cfr. OA 00525521). Il linguaggio del Giannoni, nella resa dei paffuti cherubini e dei complessi motivi fitomorfi evidenzia la propria dipendenza dai modi del tardo Manierismo romano. Rammentiamo che lo stile del Giannoni ebbe una straordinaria fama in ambito lucchese, principalmente a causa della prestigiosissima commissione della corona del Volto Santo, diventando un modello per opere coeve come la custodia del berrettino del Volto Santo. Il collare andò a sostituire un precedente collare decorato “nonnulli lapilli, qui tamdum non videtur esse multi valoris” (ACL, Visita pastorale del 15 gennaio 1638). Si conserva la perizia redatta dal Vambrè nel 1723 circa (Opera di S.Croce, busta Miscellane “ Cattedrale…”)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900525521
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2000
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2012
- ISCRIZIONI sul retro - Quod superfluit Huis S(antissim)i Vultus Coronae hic est, quod vero defuit huis monilis fabrice dedit SP: Niicolaus Sestius Operarius-Ambrosius Iannone de Massa Opifice 1657 - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0