cassa d'organo - ambito lombardo (terzo quarto sec. XVII)
cassa d'organo,
1657 - 1657
Cassa d'organo in legno di noce modanato, scolpito, sagomato, dipinto e dorato, con telamoni, fregi e grottesche
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO cassa d'organo
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MATERIA E TECNICA
legno di noce/ sagomatura, modanatura, intaglio, scultura, pittura e doratura
- AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
- LUOGO DI CONSERVAZIONE
- LOCALIZZAZIONE Chiesa della Madonna di Campagna
- INDIRIZZO Piazza Beata Vergine di Campagna, Ponte In Valtellina (SO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La cassa d¿organo della Chiesa della Madonna di Campagna a Ponte in Valtellina è in legno di noce intagliato, scolpito, dipinto e dorato. Ai fianchi della tastiera reca l¿iscrizione ANNO 1657, che può essere ritenuto anche quello di completamento dei lavori di collocazione definitiva in sede dell¿organo Bizarri, qui trasferito dalla chiesa parrocchiale di S. Maurizio di Ponte. Inizialmente la realizzazione della cassa fu attribuita allo scultore Baldassarre Hegher, detto ¿il Todesco¿, che a Ponte aveva fabbricato il pulpito della chiesa parrocchiale. Essendo egli tuttavia già morto nel 1637, è stata avanzata l¿ipotesi che autore dell¿opera possa essere il di lui nipote, Baldassarre Zucco. In origine, la cassa era probabilmente in legno naturale e nel 1755 venne dipinta e dorata da Giuseppe Gualtieri di Sondrio. La facciata della cassa è suddivisa in sette campi, 5 inferiori e 2 superiori (organetti morti), con canne disposte a cuspide, separati da pilastrini ornati inferiormente da piccoli telamoni conformati a erma. La decorazione della cassa è sontuosa. Il prospetto centrale, ornato con intagli fitomorfi e volutiformi alternati a elementi tipicamente barocchi (testine di cherubino, frutti), è inquadrato da due paraste laterali, ove su un mascherone basale poggiano, l¿uno sull¿altra, due sculture di telamoni. Ciascun lato è chiuso, nella porzione inferiore, da un elemento decrescente verso l¿alto in larghezza che, con le sue volute decorative, conferisce alla facciata una più consona forma trapezoidale. Il fastigio sommitale, inquadrato all¿interno di una cornice a dentelli dorati, si presenta ad arco spezzato, con terminazioni volutiformi degli elementi compositivi che conferiscono morbidezza all¿insieme. La parte centrale è ornata da una testina di cherubino, sopra la quale svettano però lateralmente due angioletti scolpiti a tutto tondo. Nel 1982 la cassa venne qualificata per la prima volta come ¿oggetto d¿arte¿.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- ENTE SCHEDATORE R03/ Diocesi di Como
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0