MADONNA DELLA MISERICORDIA

dipinto, 1515 - 1515

Personaggi: Madonna; Dio Padre; San Domenico; committente; uomini; donne; bambini. Figure: angeli. Abbigliamento: abiti; mantelli; camicie. Abbigliamento religioso: saio domenicano. Oggetti: cartiglio; trono. Elementi architettonici: gradini

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Bartolomeo Della Porta Detto Fra' Bartolomeo (1472/ 1517)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Villa Guinigi
  • LOCALIZZAZIONE Villa Guinigi
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La pala è stata destinata fin dall'origine a ornare la cappella intitolata al SS. Sacramento che Sebastiano Lambardi, dell'ordine dei Domenicani di S. Romano, si era fatto costruire di fronte alla sacrestia nel 1514, data che torna nell'arco rinascimentale che caratterizza la cappella, con lo stemma della famiglia Montecatini, famiglia d'origine del rettore ; la commissione del dipinto a Fra Bartolomeo gli fu suggerita da Sante Pagnini, che aveva lasciato il convento di Firenze, dove si era legato d'amicizia col pittore, per diventare priore di quello lucchese. L'opera, iniziata nel 1513 viene completata due anni dopo e secondo parte della letteratura artistica locale sarebbe stata eseguita a Loppeglia, dove era rettore il Lambardi. La scelta del soggetto, quello della Madonna della Misericordia, è profondamente simbolica perché era proprio in quella cappella che i padri ogni sera si inginocchiavano a pregare, chiedendo perdono e pace. Il gesto della Madonna che accoglie sotto il suo mantellola folla trae origine dall' amministrazione secolare della giustizia di inizio medioevo, quando i bambini erano legittimati e adottati quando il padre li accoglieva sotto il proprio mantello. Nel corso del Tre e Quattrocento il gesto viene riferito anche alla Madonna e questo tema diventa particolarmente gradito ai domenicani. Si ignora comunque se la scelta del soggetto sia da attribuirsi a Fra Bartolomeo o al committente, facilmente identificabile nell'uomo in ginocchio, sotto la protezione di S. Domenico, che attira l'attenzione della Madonna. Il fatto che non indossi l'abito dell'ordine si spiega perché proprio in quel periodo ne era uscito grazie a una dispensa speciale concessa da Alessandro VI. Per quanto i personaggi che compaiono nell'opera siano più di quaranta ( cosa decisamente insolita in lui), la struttura ripete quello della Sacra Conversazione, da lui tanto spesso adottata, è anzi il tentativo più ambizioso del frate di unire una "storia" a questo tipo di rappresentazione, associando lo stile e il tono generale degli affreschi di Raffaello, in particolare delle Stanze di Eliodoro. Cambia anche il modo di trattare la luce e lo sfumato finora adottato viene sostituito da accentuati contrasti di luce e di ombre che segnano tutti i personaggi contribuendo ad animare la composizione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900523915
  • NUMERO D'INVENTARIO 81
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale di Villa Guinigi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul piedistallo del trono - M(AGISTE)R PIETATIS ET MI(SERICORDIA)E - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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