martirio di San Giacomo il Minore
dipinto,
Brugieri Domenico (1678/ 1744)
1678/ 1744
Al centro è la figura di San Giacomo Apostolo in veste blu e manto giallo trattenuto da un carnefice che lo sta battendo con un bastone, mentre a destra un altro aguzzino, in abito giallo e manto rosso-rosato, sta per colpirlo con un sasso. Assistono al martirio un giovane sulla sinistra abbigliato in rosso con un cappello piumato sul capo, alcuni uomini sulla destra e altri affacciati alla balaustra che sta alla sommità della scalinata che si intravede in profondità. Sulla scena del supplizio accorre un angelo che reca una corona di foglie e la palma del martirio
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Brugieri Domenico (1678/ 1744)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Lombardi Giovan Domenico
- LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela di Domenico Brugieri, collocata fin dall'origine nella Cappella del Sacramento nel transetto sinistro di Santa Maria dei Servi, fa parte di un complesso decorativo costituito da quattro quadri rappresentanti la Predica e il Martirio di San Giacomo, sulla parete sinistra, e San Filippo battezza i neofiti e Martirio di San Filippo sulla parete destra, mentre sull'altare, ai lati della Vergine Annunciata del Civitali, sono le figure dei due santi. La decorazione della cappella è completata dalle complesse cornici in stucco che racchiudono i dipinti e dagli affreschi eseguiti sulla volta da Pietro Paolo Scorsini. Le tele vengono costantemente citate nella letteratura guidistica lucchese con l'esatta attribuzione al Brugieri - salvo che da Tommaso Trenta che nel 1820 le riferisce al Lombardi (p. 77) - a partire da Vincenzo Marchiò la cui menzione risalente al 1721 (pp. 275-276) ha fornito un importante termine ante quem per l'esecuzione del ciclo ornamentale. E' evidente in questa tela che il Brugieri ha ereditato dal Baldi il modello di una pittura condotta con estrema libertà di tocco attraverso l'uso di pennellate sottili che animano la superficie con una serie di vibrazioni luminose, adempiendo così ad un compito strutturante e attenuando insieme la concretezza materica delle forme. La luce serotina che sulla scia del maestro il Brugieri sceglie per le scene contribuisce a creare di volta in volta un'atmosfera drammatica o lirica, un senso di violenta icasticità o di intima concentrazione e comunque sempre a intensificare la carica emotiva della narrazione. Il colore è steso in pennellate rapide e sicure, ora corpose, ora filamentose, mentre la luce vibra sui panneggi voluminosi e le ombre si insinuano in profondità per lo spezzarsi insistito delle superfici, con esiti che trovano un parallelo nell'operato del fiorentino Alessandro Gherardini
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900508496
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 1999
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2000
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0