Cristo crocifisso
dipinto,
1250 - 1274
Giunta Di Capitino Da Pisa Detto Giunta Pisano (cerchia)
notizie 1236-1254
Cristo è rappresentato morto (Cristo patiens), con gli occhi chiusi e la testa appoggiata sulla spalla sinistra; il corpo, leggermente incurvato, è coperto dal solo perizoma decorato a crisografia ed è fissato alla croce con tre chiodi. Nei laterali sono rappresentati, in uno stato di conservazione estremamente frammentario, le figure dei dolenti (Maria Vergine e Giovanni Evangelista). Nella cimasa, coronata da un clipeo, si intravedono resti della tabella recante l'iscrizione. Il tabellone è impreziosito da una ricca decorazione a motivi circolari. Nel retro della tavola vi sono tre traverse orizzontali in legno ed una verticale
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Giunta Di Capitino Da Pisa Detto Giunta Pisano (cerchia)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di S. Matteo
- LOCALIZZAZIONE Convento di San Matteo in Soarta (ex)
- INDIRIZZO Piazza San Matteo in Soarta, 1, Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Proveniente dal convento di San Matteo, l'opera fu esposta alla fine del secolo XIX nel nuovo Museo civico. Prima di essere sottoposta, nel secondo dopoguerra, a un intervento di restauro che ripristinò la superficie pittorica originale, la croce si presentava pesantemente ridipinta con cornici quadrangolari nei laterali e nella cimasa. Per le sue piccole dimensioni, è verosimile che la croce fosse destinata ad un impiego processionale o devozionale. Lo schema iconografico recupera, nella resa del Cristo morto, la caratterizzazione drammatica che si osserva nelle croci di Giunta Pisano; in particolare, l'enfasi sull'aspetto doloroso del Sacrificio di Cristo è rivelata dalla resa delle gambe incrociate e dei piedi confitti con un unico chiodo, quale si incontra in un'altra tavola processionale, la croce già nella chiesa di San Benedetto (ambito di Giunta). I dati compositivi e formali si inquadrano nel solco della tradizione locale facente capo a Giunta Pisano e ai suoi seguaci; alcuni elementi sembrano tuttavia indicare, nella resa chiaroscurale dei dettagli anatomici e nel modo di illuminare le pieghe del perizoma, dei punti di contatto con soluzioni presenti nell'opera di artisti della seconda metà del secolo XIII, in particolare di Enrico ed Ugolino di Tedice. Bellini Pietri (1906) attribuisce il Crocifisso a scuola pisana del XIV secolo,mentre Sirèn (1914) la considera lavoro di Giunta o della sua bottega. Vigni (1950) riferisce l'opera a scuola pisana tra la fine del XIII e il principio del XIV secolo e afferma che l'anonimo pittore ha ripetuto in maniera secca schemi tratti da Giunta Pisano, derivandoli soprattutto dalla Croce provenienteda San Paolo a Ripa d'Arno, ora al Museo (inv. n. 2325). Caleca (1978) attribuisce il dipinto a artista pisano del XIII secolo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900405618
- NUMERO D'INVENTARIO 1573
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale di San Matteo - Pisa
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 1996
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2001
2002
2007
- ISCRIZIONI nella cimasa - IEHSUS NAZARENUS REX IUDEORUM// - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0