reliquiario di Vanni Orazio - bottega fiorentina (sec. XVII, sec. XIX)
reliquiario
1630 - 1630
Vanni Orazio (notizie 1598-1640)
notizie 1598-1640
Reliquiario a forma di braccio. Base rettangolare formata da grandi volute convesse e concave, con facce vagamente trapezoidali. Il campo interno della faccia posteriore ospita uno scudo ancile in argento inciso con lo stemma Mannelli, quello anteriore un cristallo profilato da una sottile cornice d'argento che permette la visione del vano interno con la reliquia. Il braccio in legno argentato, emergente da un panneggio arrotolato evocante la manica rimboccata, è eseguito naturalisticamente come la mano, che serra fra pollice ed indice un vasetto tornito in bronzo dorato
- OGGETTO reliquiario
-
MATERIA E TECNICA
ARGENTO
bronzo/ doratura
legno/ argentatura
- AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
-
ATTRIBUZIONI
Vanni Orazio (notizie 1598-1640)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La reliquia è conservata nella cappella della Santa Croce in Cattedrale fino dal XV secolo - sebbene allora fosse esposta in un diverso reliquiario - ed ha sempre seguito le sorti di quella del dito di San Sebastiano riposta, come questa fin dal XVII secolo in un reliquiario a forma di braccio (cfr. scheda in riferimento). Nella visita pastorale effettuata alla cattedrale dal vescovo Alfonso Binnarini (3 giugno 1575) la reliquia di Santa Maria Maddalena, come quella di San sebastiano, risultavano "optime collocatur in vaseis cristallinibus" (Archivio Arcivescovile Fiorentino, Binnarino, Visita apostolica 1575, v. I "Visita di città", S. Maria del Fiore, Z1. IV. 6), mentre nella visita pastorale successiva, della quale resta memoria nella "Relazione delle Sante Reliquie" del Minerbetti del 1615, le reliquie furono censite l'una (quella della Maddalena) "in un vaso piccolo di rame dorato", e l'altra (San Sebastiano) "in un altro (vaso) d'argento". Nel 1633, invece, il vescovo Pietro Niccolini trovò, nella cappella della Santa Croce, entro un tabernacolo di legno: "un braccio e mana al naturale d'argento, sopra una base di rame dorato, collocatovi in detta base dell'osso di San Bastiano martire" e "un braccio, e mana al naturale, sopra una base di rame dorato collocatovi in detta base la parte di una costola di Santa Maria Maddalena". Fra il marzo e l'agosto 1631, infatti, l'orafo Orazio Vanni aveva consegnato all'Opera due braccia d'argento per le reliquie dei santi sopranominati, del peso complessivo di oltre cinque libbre (cfr. bibliografia). Il braccio reliquiario d'argento fu restaurato nel 1778 dall'argentiere Ferdinando Niccioli. I reliquiari del Vanni, però, non esistevano già più - almeno nelle parti in argento - nel 1818, quando furono inventariate le reliquie dei due santi sormontate ciascuna da un "braccio di legno inargentato". Forse le braccia argentee seicentesche furono fuse in epoca napoleonica e sostituite con le attuali in legno argentato. Ambedue le basi in metallo dorato, il vasetto dell'una e la freccia dell'altra potrebbero essere invece ancora quelle pagate al Vanni, dal momento che lo stile delle volute e dei cartocci coincide con quello in voga a Firenze verso il 1630 e gli attributi dei santi (freccia e vasetto) sono lavorati con la perizia tipica di una grande bottega orafa. Lo stemma Mannelli, con le incisioni profonde tipiche del metallo preparato per lo smalto, proviene probabilmente dall'antico reliquiario della Maddalena in rame dorato e cristalli commissionato dal canonico fiorentino Jacopo Mannelli intorno al 1487 (una base in rame dorato con cristalli con l'arme dei Mannelli era visibile in guardaroba fino al 1736. Il reliquiario della Maddalena ospita la costola della santa all'interno del braccio, e un frammento della costola visibile dalla base. Questo tipo di reliquiari furono frequentissimi durante il XVII secolo: due molto simili si conservano ancora in SS. Annunziata e in S. Maria Novella (nella cui guardaroba, sul finire del Seicento, se ne potevano contare almeno dieci fra quelli in metallo dorato e quelli in argento)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900348000
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 2000
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0