reliquiario, 1630 - 1630

Reliquiario a forma di braccio. Base rettangolare modanata, formata da grandi volute concave e convesse. Il campo interno della faccia posteriore ospita uno scudo in argento inciso con lo stemma della famiglia dell'Antella, quello anteriore è in cristallo profilato da una sottile cornice in argento che permette la visione del vano interno con la reliquia. L'avambraccio in legno argentato, emergente da un panneggio arrotolato evocante una manica rimboccata è eseguito naturalisticamente, come la mano aperta, ed appare trafitto obliquamente da una freccia di bronzo dorato e argento

  • OGGETTO reliquiario
  • MATERIA E TECNICA ARGENTO
    bronzo/ doratura
    CRISTALLO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
  • ATTRIBUZIONI Vanni Orazio (notizie 1598-1640)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La reliquia fu portata a Firenze nel 1353 dal vescovo Filippo dell'Antella. La reliquia è conservata nella cappella della Santa Croce in Cattedrale fino dal XV secolo - sebbene allora fosse esposta in un diverso reliquiario - ed ha sempre seguito le sorti di quella della costola di Santa Maria Maddalena riposta come questa fin dal XVII secolo in un reliquiario a forma di braccio (cfr. scheda in riferimento). Nella visita pastorale effettuata alla cattedrale dal vescovo Alfonso Binnarini (3 giugno 1575) la reliquia di Santa Maria Maddalena, come quella di San sebastiano, risultavano "optime collocatur in vaseis cristallinibus" (Archivio Arcivescovile Fiorentino, Binnarino, Visita apostolica 1575, v. I "Visita di città", S. Maria del Fiore, Z1. IV. 6), mentre nella visita pastorale successiva, della quale resta memoria nella "Relazione delle Sante Reliquie" del Minerbetti del 1615, le reliquie furono censite l'una (quella della Maddalena) "in un vaso piccolo di rame dorato", e l'altra (San Sebastiano) "in un altro (vaso) d'argento". Nel 1633, invece, il vescovo Pietro Niccolini trovò, nella cappella della Santa Croce, entro un tabernacolo di legno: "un braccio e mana al naturale d'argento, sopra una base di rame dorato, collocatovi in detta base dell'osso di San Bastiano martire" e "un braccio, e mana al naturale, sopra una base di rame dorato collocatovi in detta base la parte di una costola di Santa Maria Maddalena". Fra il marzo e l'agosto 1631, infatti, l'orafo Orazio Vanni aveva consegnato all'Opera due braccia d'argento per le reliquie dei santi sopranominati, del peso complessivo di oltre cinque libbre (cfr. bibliografia). Il braccio reliquiario d'argento fu restaurato nel 1778 dall'argentiere Ferdinando Niccioli. I reliquiari del Vanni, però, non esistevano già più - almeno nelle parti in argento - nel 1818, quando furono inventariate le reliquie dei due santi sormontate ciascuna da un "braccio di legno inargentato". Forse le braccia argentee seicentesche furono fuse in epoca napoleonica e sostituite con le attuali in legno argentato. Ambedue le basi in metallo dorato, il vasetto dell'una e la freccia dell'altra potrebbero essere invece ancora quelle pagate al Vanni, dal momento che lo stile delle volute e dei cartocci coincide con quello in voga a Firenze verso il 1630 e gli attributi dei santi (freccia e vasetto) sono lavorati con la perizia tipica di una grande bottega orafa. Questo tipo di reliquiari furono frequentissimi durante il XVII secolo: due molto simili si conservano ancora in SS. Annunziata e in S. Maria Novella (nella cui guardaroba, sul finire del Seicento, se ne potevano contare almeno dieci fra quelli in metallo dorato e quelli in argento)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900347999
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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