ritratto di Eleonora Gonzaga della Rovere
dipinto
1536 - 1537
Vecellio Tiziano (1490 Ca./ 1576)
1490 ca./ 1576
Ritratti: Eleonora Gonzaga. Abbigliamento: abito con ricami in oro; camicia a nido d'ape con gallone dorato allo scollo; copricapo tondo. Interno. Paesaggi: pianura; montagna; nuvole. Oggetti: seggiola borchiata; gioiello di cristallo e perle; anelli; cintura; pelle di martora; tavolo; orologio con putti e statuetta. Animali: cagnolino pezzato. Vegetali: alberi
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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MISURE
Altezza: 114 cm
Larghezza: 103 cm
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ATTRIBUZIONI
Vecellio Tiziano (1490 Ca./ 1576)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria degli Uffizi
- LOCALIZZAZIONE Palazzo degli Uffizi
- INDIRIZZO piazzale degli Uffizi, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Una lettera di Pietro Aretino a Veronica Gombara del 1537 suggerisce l'ipotesi che l'esecuzione del ritratto della duchessa, da sempre riconosciuto autografo di Tiziano, avvenne a Venezia, incominciato forse in occasione di un soggiorno veneziano di Eleonora tra il 1536 e il 1537. Giunse nel palazzo dell'imperiale nel 1538, come risulta dall' inventario depositato presso il notaio Lucantonio Amadori che, all'estinzzione della famiglia ducale, lo registra. Nella lettera di Pietro Aretino alla Gambara, questi encomie il dipinto in un sonetto, identico a quello dedicato al ritratto di Francesco Maria della Rovere (NCTN 0900287428): il tema è quello dell'omaggio alle virtù della duchessa, sia attraverso il pennello dell'artista, che la penna del poeta,realizzando così, con un'esempio, la precettistica contemporanea dell'"ut pictura poesis". Sotteso al dipinto, che vuole sottolineare le qualità morali e nobili dell'animo femminile, una serie di particolari simbolici, il cagnolino pezzato, che compare anche nella Venere di Urbino, rappresenta un'implicito monito alla fedeltà, mentre l'elegante orologio, che compare nel ritratto di "Fabrizio Salvaresio" a Vienna, nel ritratto di "Granvelle" a Kansas City, nel ritrat.to di "Gentluomo con orologio" al Prado, secondo il Panofsky può essere considerato uno "status symbol", o un attributo della temperanza, o addirittura un "momento mori". Probabilmente il significato più corretto che scaturisce dall'abbinamento di questi simboli è la costanza e la fedeltà dell'amore temperato, sancito cioè dal matrimonio, nonché la prudenza nel regalare la propria vita, tutte caratteristiche che non contraddicono quanto la storia ci ha trasmesso su questa figura di gentildonna, figlia di Francesco I Gonzaga e Isabella D'Este sposata nel 1409 a Francesca Maria Della Rovere, Eleonora Gonzaga è ricordata soprattutto come brava madre e, morto il marito nel 1538, saggia e temperata reggitrice dello stato di Urbino. Una copia del sec. XIX è conservata al Gabinetto Disegnie Stampe degli Uffizi, v. 106748
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900287430
- NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 919
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2002
2006
2015
- ISCRIZIONI a tergo, sul telaio, su cartello - INV. 1890. 919 - numeri arabi -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0