Cristo crocifisso
formella,
1450 - 1499
Formella
- OGGETTO formella
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MATERIA E TECNICA
MARMO BIANCO
- AMBITO CULTURALE Bottega Toscana
- LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Proveniente dalla chiesa urbana di S. Anna, tra il 1812 e il 1816 (DA MORRONA, ROSINI) Lasinio la trasferisce in Camposanto nel corridoio nord sotto "La vendemmia di Noé" e il piccolo bassorilievo raffigurante la Deposizione (09/00235704) (AFS, Uffizi 4083). Nel 1935 è tra le opere esposte nel Museo dell'Opera del Duomo (CARLI 1935a); dopodiché passa ai depositi della Primaziale fino al 1986, anno in cui fa ingresso al Museo Nazionale di S. Matteo. Al centro della formella è posto Cristo sulla croce con il corpo inclinato verso la sua destra, le braccia piegate a squadra, le gambe flesse e il piede sinistro inchiodato in avanti; ai lati, di dimensioni più ridotte e a rilievo quasi inciso, appaiono, su speroni di roccia, a sinistra un angelo genuflesso con le braccia incrociate sul petto e a destra un soldato che addita Cristo. Se Papini (1912-31) ha definito l'opera "ingenua e rozza scultura", dello stesso parere non fu Marangoni (1935) che l'assegno a Matteo Civitali per la vicinanza della testa di Cristo con quella di Giovanni Battista dell'altare di S. Regolo del Duomo di Lucca: simili, infatti, risulterebbero gli archi sopraccigliari fortemente segnati, il naso sottile e la bocca aperta per il dolore, i piedi grossi e piatti con l e estremità contorte. Altre analogie con la scultura di Civitali vengono individuate da Marangoni nella resa delle vene e dei tendini e nelle mani " a forchetta", quali appaiono anche nell'Annunciazione del Museo di Villa Guinigi di Lucca. Questa attribuzione incontrò i dubbi di Serra (1935): occupandosi di un gruppo di opere più esplicitamente civitalesche, tra cui i l Cristo coronato di Douai e i due busti del Museo parigino Jacquemart André, trovò che la Crocefissione di Pisa difficilmente poteva essere inserita nel catalogo delle opere dello scultore lucchese. Solo nel 1975 Ferreti è ritornato sul problema, avvicinando il rilievo alla cerchia di Andrea Guardi. Recentemente Ciardi (1987a) ha invece sostenuto le divergenze stilistiche presenti nella formella e la maniera di intagliare di Civitali e di Andrea Guardi, mettendo anche in dubbio l'esecuzione quattrocentesca. Dal nostro punto di vista l'opera appartiene a un artista di cultura eclettica che unisce alle tendenze trecentesche di spigolosità delle forme un g usto grafico tardo-quattrocentesco: caratteristiche queste prossime all'attività dei Riccomanni
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900235733
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale di San Matteo - Pisa
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1993
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0