Figura di santo
pilastrino,
1350 - 1399
Pilastrino
- OGGETTO pilastrino
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MATERIA E TECNICA
Marmo
- AMBITO CULTURALE Bottega Pisana
- LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Dell'oggetto è ignota l'ubicazione originaria; risulterebbe presente in Camposanto prima del 1816, sopra il profeta Isaia appartenente al pulpito di Giovanni Pisano, nel corridoio nord, sotto la "Vendemmia ed Ebbrezza di No è" (foto AFSF 4083). Rimosso il profeta giovannesco nel 1894, il pilastrino rimase dapprima isolato (AFS 190); successivamente servì da sostegno al frammento 09/00235665 (foto Alinari 8773; AFOP 137). Esposto al Museo dell'Opera del Duomo nel 1935 (sala del Candelabro) e poi passato ai depositi della Primaziale, è dal 1986 preso il Museo Nazionale di S. Matteo. Il pilastrino presenta l'immagine a bassorilievo di un santo imberbe coi capelli lunghi e sciolti e un libro nelle mani, forse un S. Giovanni Evangelista; sul fianco destro è scolpita una decorazione con tralcio d'edera, alquanto consunta. Lo stile e la tipologia permettono di accostare questo pilastrino (considerato da Papini rozza scultura del XV secolo) e quello catalogato come 09/00235706 ad una vasta serie di rilievi conservati nel Museo Nazionale di S. Matteo e provenienti da un tabernacolo neo-gotico dei primi dell'Ottocento, la cui struttura di sostegno esiste tuttora nel giardino ex-Rosselmini nel quartiere di S. Antonio a Pisa. Il tabernacolo era stato composto con basso rilievi provenienti, con ogni probabilità, da S. Francesco di Pisa; rimane da stabilire se facessero parte (dall'origine o per reimpiego) di tombe esistenti all'esterno della chiesa, documentate assai approssimativamente da alcune incisioni settecentesche, o se formassero la decorazione di una "gradula", di un portale o di un rosone (RUSSOLI 1956). Il nucleo originario dei rilievi doveva presentarsi più consistente; uno di essi, fortemente sfigurato, è tuttora murato in un edificio della piazza di S. Francesco; altri dodici passarono alla collezione Campana e con questa nelle raccolte pubbliche francesi, ma solo due (un S. Marco e un Angelo) sono stati rintracciati anni addietro da Franco Russoli nei depositi del Louvre. All'elenco dei frammenti sono da aggiungersi, per noi, i due pilastrini figurati di Camposanto e forse anche due frammenti di pilastrini (h. 88), decorati con motivi floreali, conservati nei depositi della Primaziale , di ignota provenienza. I rilievi Rosselmini erano considerati da Marangoni, primo studioso a pubblicarli, opere della seconda metà del secolo XIV, forse di scuola bolognese, mentre Russoli era propenso a giudicarle esegui te da "piccoli artisti toscani intorno al 1340". II nucleo più omogeneo e numericamente consistente dei rilievi sembra da riferire alla seconda metà del secolo a causa dell'esasperato goticismo dei panneggi, avvertibile anche in questo pilastrino; complessivamente ci si trova di fronte all'opera di diversi maestri operanti congiuntamente secondo una linea che diverge dai modelli dominanti di Andrea e Nino Pisano
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900235705
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale di San Matteo - Pisa
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1993
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0