Madonna col Bambino

statua, 1300 - 1349

Statua

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA Marmo
  • ATTRIBUZIONI Tino Di Camaino (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Ingresso in Camposanto: 1810-1815. La Madonna entrò nel Camposanto tra il 1810 ed il 1815, senza indicazioni di provenienza; venne posta su di una colonnina, nel corridoio sud, vicino all'ingresso sud-ovest, a sinistra de l monumento a Vacca Berlinghieri. Nel 1935 entrò a far parte del primo Museo dell'Opera. Esposta alla Mostra della Scultura Pisana del Trecento (1946), restò poi nei depositi del Museo Nazionale di S. Matteo, e fu esposta dal 1978 nel Museo stesso; è stata esposta alla mostra genovese del 1987 . L'opera, in Camposanto dai tempi di Carlo Lasinio, ed attribuita genericamente a scuola pisana del secolo XIV, fu segnalata dal Marangoni (1932) come replica da Tino, ed assegnata dal Valentiner poco dopo (1935) diretta mente al maestro, alla fine del suo soggiorno pisano. Si deve al Seidel (1 975b) l'ipotesi che essa facesse parte della decorazione della tomba dell'imperatore ArrigoVII, ipotesi poi ripresa dal Kreytenberg e dal Dan. Come in altra scheda afferma il Novello (09/00235629), quest'ipotesi non sembra accettabile, perché lo stato di incompletezza dell'opera, ben lungi dal dimostrare che essa facesse parte della tomba, sembra invece provare il contrario; Tino infatti si dedicò al lavoro della tomba dal febbraio 1315 (il 12 viene pagato il notaio che ha steso gli accordi) e fu perciò pagato, a mano a mano, pressoché integralmente, fino al 28 giugno di quell'anno; quando la sua situazione di guelfo in una città ghibellina si fece insostenibile e lo costrinse alla fuga doveva ancora ricevere soltanto l'ultima rata del pagamento, ed un conto finale delle altre spese vien fatto appena dopo, il 26 luglio. Nulla quindi può far ritenere che il monumento fosse, in tutto od in parte, incompiuto, e che quindi fosse ad esso pertinente anche la nostra Madonna. Essa va quindi ritenuta parte di qualche altro complesso, oppure (e più probabilmente) eseguita come opera indipendente, magari per devozione domestica. La sua incompiutezza può, sì, esser dovuta alla fuga da Pisa, ma anche a qualche altra più banale ragione (per esempio, un committente che per qualche motivo chiede che non si dia più corso all'incarico). Come abbiamo ricordato parlando della Madonna col Bambino acefala giovannesca (09/00235651), la Madonna incompiuta di Tino appartiene ad un tipo iconografico ben identificabile, che risale a Giovanni Pisano, negli anni in cui lavorava a Pisa per Borgogno di Tado. L'attribuzione a Tino è facilmente dimostrabile, da un lato, per confronto con l'assai simile, ma ben compiuta e polita, Madonna col Bambino firmata del Museo Civico di Torino, dall'altro per confronto con le statue dei Consiglieri imperiali (09/00235632), con tutta probabilità provenienti dal monumento funebre di Arrigo VII, e comunque legate al soggiorno pisano dell'Imperatore. Infatti, gli ampi volumi entro cui lo scultore si accinge a definite ulteriormente le fisionomie dei volti, le pieghe dei panneggi e gli altri particolari della nostra Madonna col Bambino sono assai simili a quelli con cui egli delinea le fisionomie ed i panneggi dei Consiglieri imperiali (oppure dell'Imperatore giacente) nelle sculture della Tomba. E questa concezione per grandi masse, per monumentali strutture, continuerà, anche a Siena, a Firenze, a Napoli, ad essere tipica del fare di Tino, anche quando l e figure saranno poi impreziosite dal raffinato completamento di un'ultima mano attenta agli effetti ottenibili dalla perfetta levigatezza della superficie traslucida del marmo. Il caso che ci ha conservato quest'opera all o stato di abbozzo ci rivela anche una straordinaria capacità di Tino di delineare già, specie nei tratti appena definiti dei volti, i preziosi contrasti tra superfici vivificate dall'incidenza della luce nel manto traslucido e grumi d'ombra: carattere tecnico-stilistico esemplato certo su Giovanni Pisano, ma che costituisce anche un tratto rilevante dello stile del nostro artista
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900235652
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale di San Matteo - Pisa
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1993
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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