angelo con cartiglio
scultura,
1315 - 1315
Tino Di Camaino (attribuito)
1285 ca./ 1337
Coppia di sculture in marmo raffigurante due angeli stanti reggi cartiglio
- OGGETTO scultura
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ATTRIBUZIONI
Tino Di Camaino (attribuito): esecutore
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Giovanni Pisano
Maestro Dei Tabernacoli
- LOCALIZZAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
- INDIRIZZO Piazza del Duomo, Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Provenienti dall'acroterio della facciata della cattedrale, gli angeli reggi-cartiglio occupavano gli angoli estremi del timpano. Entrambi gli angeli reggono nelle mani due cartigli con iscrizioni e presentano posteriormente incavi nei quali erano alloggiate le ali (così come testimoniano alcune incisioni del "Theatrum Basilicae Pisanae" del Martini del 1705) e le aste che li assicuravano al timpano. L'esistenza di due angeli acroteriali sulla facciata del Duomo è attestata dalle fonti fin dall'inizio del Quattrocento, a cominciare dalle descrizioni anonime pubblicate dal Supino (1904) che raccontano della presenza, sia a sinistra che a destra di una Madonna centrale, di "un angiolo di marmo molto bellissimo". E' improbabile che gli angeli citati dalle fonti fossero questi presi in esame e non è possibile neanche indicare la data della loro messa in opera e a quale delle due Madonne alternatesi sul vertice centrale della cattedrale fossero collegati. Sappiamo che dopo l'incendio del 1595 i due angeli rimasero al loro posto, non subendo alcun danno e che nel 1603. Il Cioli si limita a sostituire i piedistalli (Calderoli Masetti A. R., 1983). Fino al 2004, a causa della loro posizione elevata che li rendeva in passato difficilmente giudicabili, i due angeli non sono stati considerati molto dalla storiografia. Ritenuti prossimi all'arte di Giovanni Pisano (Papini R., 1912) sono stati attribuiti dal Carli al cosidetto "Maestro dei Tabernacoli" (Carli E., 1938), ipotetico scultore pisano degli inizi del sec. XIV. Anche il Kreytenberg (1980) ha raffrontato questi angeli con gli angeli cerofori del sepolcro di S. Eulalia a Barcellona, opera certa di scultori pisani del terzo decennio del Trecento. In un più recente intervento il Novello (1993) ha attribuito questi angeli a Tino di Camaino e la loro appartenenza originaria al sepolcro di Arrigo VII, eseguito dallo scultore senese agli inizi del 1315. La nuova proposta attributiva si basava innanzitutto sullo stile delle statue, riscontrabile attraverso alcune fotografie ravvicinate scattate nel 1959 in occasione di un restauro alla facciata della cattedrale: il volto dell'angelo di sinistra è raffrontabile con quelli dei Consiglieri di Arrigo VII, con l'Angelo Annunciante e con gli altri due Angeli, sempre esposti al Museo dell'Opera del Duomo, riferiti alla tomba di Arrigo VII. Tuttavia la migliore leggibilità delle statue e delle iscrizioni sì è avuta nel 2004 con la loro dislocazione e la nuova collocazione nella sala del Museo dell'Opera del Duomo: occasione durante la quale si è messa in luce l'iscrizione del cartiglio dell'angelo di sinistra che riporta in lettere capitali il nome di Henricus e l'aggettivo Luzimburgensis, confermando così pienamente il riferimento delle statue al Sepolcro di Arrigo VII
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900769202
- NUMERO D'INVENTARIO 2014OPAOA00769202_a
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2014
- ISCRIZIONI entro il cartiglio dell'angelo che era posto a sinistra - LUCEMBURGENSIS FUIT HIC COMES INCLITUS ENSIS/ EXEMPLUM SERIES NOBILITAS SPETIES/ SEPTIM( US ) HENRICUS VIRTUS ET FRUCTUS APRICUS/ REX REGUMQUE SOLII GRATIA ( ? ) POLI - Tino di Camaino - ad alveoli - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0