Pisa presentata da un angelo
statuetta
1300 - 1349
Giovanni Pisano (1248 Ca./ 1320ca)
1248 ca./ 1320ca
Statuetta
- OGGETTO statuetta
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MATERIA E TECNICA
Marmo
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ATTRIBUZIONI
Giovanni Pisano (1248 Ca./ 1320ca)
- LOCALIZZAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
- INDIRIZZO Piazza del Duomo, Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I pezzi furono portati in Camposanto da Carlo Lasinio: nel 1825 laMadonna col Bambino, che proveniva dalla Chiesa di san Martino, dovecoronava la fa cciata, ed aveva perso le teste a causa di un fulmine nel1810; nel 1816-23 /25 la Pisa (e la sua testa, considerata oggetto aparte) con una generica provenienza dal magazzino dell'Opera. La Madonnaera esposta su uno dei due piedistalli seicenteschi eseguiti come baseper gli angeli bronzei del Gia mbologna, in prima fila a sinistra nelcorridoio ovest; il gruppo con la Pi sa acefala su di un sarcofago romanosotto la Partenza di Abramo e Loth; la testa della Pisa murataall'ingresso consueto del Camposanto, presso la po rta est. I tre oggettifurono esposti nel 1935 nel primo Museo dell'Opera; il gruppo con la Pisa(ancora acefala) e la Madonna col Bambino figurarono nel 1946 alla Mostradella Scultura pisana del Trecento. Successivamente, l a Madonna restò nelMuseo Nazionale di San Matteo, mentre il gruppo con la Pisa (cui ad uncerto punto fu risarcita la testa) restava nei depositi del l'Opera.L'intero complesso fu ricostruito nel nuovo Museo dell'Opera (1986 ) dopoun accurato restauro, e fu inviato alla mostra Giovanni Pisano a Gen ova(Genova 1987). Le sculture vengono attualmente riconosciute come parte diun gruppo raffigurante la personificazione della città di Pisa el'impera tore Arrigo VII presentati da due angeli alla Madonna col Bambinoancora es istente al tempo della il edizione delle Vite del Vasari (1568);si presume che il gruppo, forse danneggiato dall'incendio del 1595, siastato rimosso nei successivi lavori di riattamento. La Pisa restò neidepositi dell'Oper a, mentre la Madonna, in epoca non precisata, furiutilizzata nella facciat a di San Martino. I tre pezzi ebbero nel corsodei tempi attribuzioni nell' ambito della bottega di Giovanni Pisano, enon godettero di particolare app rezzamento; ma già il Papini riconosceval'iconografia della Pisa, e la col legava al complesso, firmato daGiovanni, esistente sul portale orientale d el transetto meridionale delDuomo ancora ai tempi della il edizione del Va sari. Tale opinione fuautorevolmente riaffermata dal Weinberger in un arti colo del 1930. ilMarangoni, nel 1932, pur accettando l'identificazione, ac costava laMadonna alla Pisa, e proponeva per ambedue una paternità di Tino diCamaino, in quanto componente della bottega di Giovanni; di nuovo ilWei nberger, nel 1937, accoglieva l'accostamento, e identificava la testadella Pisa, ma ribadiva la paternità di Giovanni. Nel frattempo, i treoggetti e rano stati trasportati nel 1935 nel Museo dell'Opera, e Carli liaveva clas sificati tutti come opera di Tino. Le opere, dopo la guerravenivano espost e, con un'attribuzione dubitativa a lino, nella Mostradell'antica scultura pisana del 1946. In seguito, la Pisa venivaconservata nei depositi dell'O pera, e veniva, ad un certo punto,risarcita della testa; la Madonna col ba mbino, invece, veniva esposta nelMuseo di San Matteo; nel 1986 le due oper e venivano riunite nel nuovoMuseo dell'Opera, con l'attribuzione a Giovann i, che a quel punto erageneralmente accettata. Il gruppo, come dicevamo, è descritto nellaseconda edizione delle Vite del Vasari, ed anche in un man oscritto dellaseconda metà del secolo XVI contenente iscrizioni ed altre n otizieantiquarie riguardanti Pisa (il cosiddetto codice Orlandi Roncioni, ms.Acquisto Roncioni 339, dell'Archivio di Stato di Pisa), nonché in un su oapografo seicentesco (ms. 1083 della Biblioteca Universitaria di Pisa).In base a tali notizie, sappiamo che nella lunetta della Porta di SanRanieri esisteva la statua di "Una nostra Donna con il Bambino inbraccio" che int orno alla base recava le due iscrizioni "Ave Maria gratiapIena dominus tec um" e "Nobilis arte manus sculpsit Iohannes pisanus /sculpsit sub Burgundi o Tadi benigno". A destra, era fiancheggiata da unangelo "che tiene in bra ccio una donna con due bambini in collo" e cioèla personificazione di Pisa , e recava sulla base la scritta "Virginisancilla sum Pisa quieta subilla" , a sinistra da un altro angelo "chetiene Enrico Imperatore" e recava sull a base la scritta "lmperatorHenricus, qui Christo fertur amicus". (continu a in OSS)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà persona giuridica privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900235650
- NUMERO D'INVENTARIO 2014OPAOA00235650
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1993
2006
2014
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0