pluteo - ambito toscano (prima metà sec. XIII)

pluteo, 1200 - 1249

pluteo

  • OGGETTO pluteo
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
    marmo serpentino
    PORFIDO
  • AMBITO CULTURALE Ambito Toscano
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera fece ingresso in Camposanto, tra 1823/'25 (non compare in ROSINI1816b) e poco prima del '29 (ROSINI 1829, LASINIO 1831), moltoprobabilmente in concomitanza con il riordino degli ultimi anni '20. Fucollocata contro la parete, nella galleria Nord, sotto l'affrescodell'"Incontro di Giacobbe ed Esaù", nei pressi dell'ingresso dellaCappella Aulla, con il solo lato con gli intrecci a vista (foto AFS n°560). Con la risistemazione del Camposanto del 1935, l'opera finì,insieme al 'vaso attico', nel lato Sud della Galleria Est, presso ilmonumento Catalani (CARLI-ARIAS 1937). Dopo la guerra, il pezzo stetteper un certo periodo nella galleria Sud (FELICI 1963), per fare ritornonella collocazione pre-bellica (TCI 1974, MEOLI-TOULMIN 1977). Lasciatoil Camposanto, il rilievo, dal 1986, è esposto nel nuovo Museo dell'Opera(sala delle sculture romaniche del duomo pisano). La formella intarsiataproviene dai magazzini dell'Opera del Duomo, ma non sappiamo conprecisione a quale dei monumenti sulla piazza fosse stato destinata inorigine. L'opera, di forma romboidale, non ci è giunta integra, mancantecom'è di una delle due estremità; dalle due facce, una ad intrecci e unaa cerchi, sono caduti molti intarsi (specie in quella a linee spezzate).La lastra, per la tipologia dell'ornamento e per la forma, doveva farparte, originariamente, dell'arredo interno; molto probabilmente erainserito in un recinto presbiteriale; inoltre, l'atipica esecuzionebifronte, unita al taglio dell'opera che suggerisce un suo posizionamentoobliquo, porta a ritenere che il pluteo fosse impiegato come parapetto diuna scala; a questo proposito si deve notare che, mentre il lato conintrecci è concluso con i bordi incorniciati, quello con dischi presentail nastro bianco solo all'estremità dei lati lunghi, mentre nei corti ildisegno si interrompe bruscamente (ciò sembra indicare che mentre un latoera concluso in sé, la decorazione dell'altro continuava nelle lastrecontigue). Le decorazioni sui due lati sono di carattere diverso: da unaparte vediamo un pattern, di chiara ascendenza islamica, a nodisalomonici con un cerchio centrale nel quale si innestano linee spezzatefortemente frammentate, contornate da una sottile striscia di pietruzzequadrate; sul fondo pietre policrome intarsiate a formare composizionisempre diverse; nell'altro lato, si presenta una composizione piùdistesa: grandi dischi, che contengono nastri circolari concentrici, chesi susseguono, intrecciati tra loro e a cerchi di minori raggio dispostiintorno a quadrato, secondo uno schema molto impiegato nei pavimentiintarsiati dell'Italia centro-meridionale, che prende spunto dagli'omphalia' bizantini. Questa lastra bifronte presenta dunque schemitroppo generici per aiutarci a collocarla in un ambito crono-stilisticopreciso; tuttavia possiamo escludere che facesse parte dell'arredointerno della cattedrale, perché i frammenti superstiti di questorivelano soluzioni diverse. Affinità stringenti si riconoscono, invece,con il pavimento della zona dell'altare del Battistero, che presentapattern compositivi del tutto analoghi a quella della lastra e la stessacommistione, quindi, di elementi di culture figurative differenti (MEOLITOULMIN 1977, CALECA 1986 e 1991). Questo accostamento ci permette dicollocare l'opera nel secondo terzo del Duecento, quando venne realizzatol'arredo interno. La lastra in questione doveva essere parte della scalache collegava il fonte e altare; essa fu rimossa probabilmente quando, aiprimi del '600, in concomitanza con i lavori al duomo post-incendio del1595, furono eseguiti restauri anche in Battistero: il rifacimentodell'altare (dove furono inserite formelle del recinto presbiteriale delduomo), del recinto e della scala del pulpito, per la quale furonoimpiegati due capitelli a stampella della taglia operosa alla cattedralealla metà del secolo XII
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900235582
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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