Gesù sul monte degli Ulivi, Cristo alla colonna, Crocifissione, Deposizione dal sepolcro, Cristo risorto
predella,
ca 1460 - ca 1460
Neri Di Bicci (attribuito)
1419/ 1492
Nella predella, con cornice modanata dorata, sono presenti cinque scene della Passione di Gesù Cristo separate da pilastrini sagomati. La prima da sinistra raffigura Gesù sul monte degli Ulivi, la seconda Cristo alla colonna, la terza la Crocifissione, la quarta la deposizione dal sepolcro e l'ultima Cristo risorto
- OGGETTO predella
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MISURE
Larghezza: 80 cm
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ATTRIBUZIONI
Neri Di Bicci (attribuito): pittore
- LOCALIZZAZIONE Pistoia (PT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto reca l'attribuzione a Neri di Bicci, della cui produzione per privati appare una produzione caratteristica. Le dimensioni e il soggetto la fanno facilmente inserire nella copiosa serie di "colmi da camera", come li chiamava lui stesso, eseguiti da Neri e dalla bottega per la committenza privata; particolarmente interessante il nostro esemplare per la completezza conservativa costituita dalla cornice e dalla predella originari. Non espressamente citato - o almeno non in modo riconoscibile - nelle Ricordanze (libro di memorie da Neri fra 1453 e il 1475 e fonte insostituibile per la ricostruzione della sua attività) la tavola è caratterizzata dai modi pittorici del Neri: la tipizzazione fisionomica dei personaggi, il trono (assimilabile a quello della tavola ora in Santa Trinita, ma proveniente da San Niccolò Oltrarno di committenza Quaratesi), il motivo della conchiglia rovesciata e i pilastrini torniti per suddividere le scene nella predella, tutti elementi largamente ripetuti nell'opera di Neri. Anche gli aspetti più tipicamente stilistici - che portano ad una datazione intorno al 1460 - evidenziano questa tavola nella copiosa produzione di Neri - lungo quasi tutto il XV secolo - nel periodo di maggiore vicinanza a Filippo Lippi e nel linguaggio semplificato che faceva di Neri e della sua bottega un principale punto di riferimento per gran parte della committenza privata. ......L'oggetto è considerato di estrema rarità per la sua completezza con cui è giunto, cioè provvisto di centina-cornice esterna e di predella. Sulla scorta dei più recenti studi sull'artista (Cat. Baltimore 1977) è possibile datarlo attorno al 1460, quando prevalgono influssi lippeschi e tangenze con il Maestro della Natività di Castello, mentre non ancora prevalenti sono i richiami al Beato Angelico, come nel più tardo tabernacolino di S. Apollonia, ora al Museo di Palazzo Davanzati (dalla relazione storico-artistica di Giorgio Bonsanti, cfr. Decreto allegato)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900225856-2
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1990
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2022
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0