Madonna con Bambino e Santi, Storie della Passione di Gesù Cristo, Dio Padre tra serafini

pala d'altare, ca 1460 - ca 1460

Dipinto con al centro la Madonna con Bambino in trono fra i santi Giovanni Battista, Pietro, Donato d'Arezzo e Nicola di Bari; nella centina esterna si vede il Dio Padre fra due cherubini. Sotto il dipinto e sulla predella, cinque scene suddivise da pilastrini raffiguranti le storie della Passione di Gesù Cristo

  • OGGETTO pala d'altare
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Neri Di Bicci (attribuito): pittore
  • LOCALIZZAZIONE Pistoia (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto reca l'attribuzione a Neri di Bicci, della cui produzione per privati appare una produzione caratteristica. Le dimensioni e il soggetto la fanno facilmente inserire nella copiosa serie di "colmi da camera", come li chiamava lui stesso, eseguiti da Neri e dalla bottega per la committenza privata; particolarmente interessante il nostro esemplare per la completezza conservativa costituita dalla cornice e dalla predella originari. Non espressamente citato - o almeno non in modo riconoscibile - nelle Ricordanze (libro di memorie da Neri fra 1453 e il 1475 e fonte insostituibile per la ricostruzione della sua attività) la tavola è caratterizzata dai modi pittorici del Neri: la tipizzazione fisionomica dei personaggi, il trono (assimilabile a quello della tavola ora in Santa Trinita, ma proveniente da San Niccolò Oltrarno di committenza Quaratesi), il motivo della conchiglia rovesciata e i pilastrini torniti per suddividere le scene nella predella, tutti elementi largamente ripetuti nell'opera di Neri. Anche gli aspetti più tipicamente stilistici - che portano ad una datazione intorno al 1460 - evidenziano questa tavola nella copiosa produzione di Neri - lungo quasi tutto il XV secolo - nel periodo di maggiore vicinanza a Filippo Lippi e nel linguaggio semplificato che faceva di Neri e della sua bottega un principale punto di riferimento per gran parte della committenza privata. ......L'oggetto è considerato di estrema rarità per la sua completezza con cui è giunto, cioè provvisto di centina-cornice esterna e di predella. Sulla scorta dei più recenti studi sull'artista (Cat. Baltimore 1977) è possibile datarlo attorno al 1460, quando prevalgono influssi lippeschi e tangenze con il Maestro della Natività di Castello, mentre non ancora prevalenti sono i richiami al Beato Angelico, come nel più tardo tabernacolino di S. Apollonia, ora al Museo di Palazzo Davanzati (dalla relazione storico-artistica di Giorgio Bonsanti, cfr. Decreto allegato)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900225856-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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