Madonna del Rosario con San Domenico e San Francesco

dipinto, ca 1600 - ca 1649

il dipinto raffigura la Madonna seduta di profilo su nubi in un paesaggio collinare mentre sostiene il Bambino in piedi sulle sue ginocchia in atto di offrire il rosario a San Domenico. Questi è inginocchiato accanto a San Francesco adorante, entrambi con i sai dei propri ordini. In primo piano il libro e il ramo di gigli, simboli di San Domenico e a destra contro la parete di roccia e arbusti, due angeli in colloquio con vesti rispettivamente rosa e gialla

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 248 cm
    Larghezza: 170.5 cm
  • ATTRIBUZIONI Lippi Lorenzo (scuola)
  • LOCALIZZAZIONE Bagno a Ripoli (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE si trovava sull'altare del Rosario, fondato nel 1371 da Giovanni Di Tano Del Bianco con dedica al Battista e venne ricostruito in epoca barocca e smantellato durante i lavori del 1932-1933. Ne restano due stemmi laterali e questa pala, oggi collocata in una saletta della canonica. Il Castelfranco nella sua scheda del 1934 avanza un' attribuzione a Lorenzo Lippi, poeta e pittore allievo di Matteo Rosselli, seguita poi dal Sinibaldi e confrontandola con opere degli Uffizi come "Lot e le figlie", " la vendita della primogenitura" e "Santa Caterina d'Alessandria". A parte però qusti contatti, ben più profonde sono le differenze stilistiche, il Lippi ha infatti un panneggio molto più mosso e leggero mentre nel nostro le vesti piombano pesantemente e sono condotte a larghe campiture di colore, i volti poi sembrano più vicini allo stile del Volterrano. La nostra tela così può più essere attribuita sì ad un pittore molto vicino a Lorenzo Lippi ma non a lui in persona. E' vero che la composizione così bilanciata, conclusa dalle quinte opposte di San Domenico e dell'ultimo angelo e formante un'ellisse che sembra quasi ruotare sul fulcro di Gesù, centro ideale e reale della scena a cui si contrappone l'apertura in senso opposto del paesaggio che serve a scaricare la tensione dell'ellisse, deve essere stta ideata da un artista esperto e dotato di talento. Alla felice impostazione dell'impianto risponde un cromatismo intenso e luminoso che fa di quest'opera interessante esempio di quella pittura fiorentina seicentesca riscoperta dalla critica, e se non riconducibile direttamente a Lorenzo Lippi almeno alla mano di un suo allievo o pittore della sua cerchia che lo eseguì nella prima metà del XVII secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900225768
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1990
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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