monumento funebre di Montorsoli Giovanni Angelo (sec. XVI)
Monumento pogginate su alto basamento quadrangolaree, con ai lati due quadranti a lesena con teste alate di putto e cartigli con due stemmi (a sinistra una quercia su tre monti e il cappello cardinalizio, a destra un agnus dei su tre monti e il cappello cardinalizio), sui quali poggiano due putti piangenti alati e appoggiati a due cornucopie; lapide centrale contornata da due monti a voluta; sepolcro semplice con lettuccio superiore a zampa di leone, su cui si distende l'uomo in abito servita, con una mano appoggiata alla testa semiflessa e l'altra distesa sul corpo a leggere un libro; altri libri sono sul cuscino del lettuccio, sotto il gomito del frate; nella mano appoggiata al volto l'uomo regge un cartiglio con la scritta DEUS ILLUMINATIONE
- OGGETTO monumento funebre
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MATERIA E TECNICA
pietra serena
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ATTRIBUZIONI
Montorsoli Giovanni Angelo (1507 Ca./ 1563)
- LOCALIZZAZIONE Arezzo (AR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera è molto nota e viene ricordata dal Vasari eda altre fonti locai: si tratta del monumento di un generale servita, Angelo Aretino, identificabile con Angelo Lanciai, morto nel 1522; a volere il monumento fu un altro generale servita, Dionisio Laurerio beneventano protettore dell'artista che ha eseguito il complesso: secondo il Vasari il Montorsoli, allievo di Michelangelo e celebre scultore fiorentino avvicinabile all'area manierista michelangiolesca di cui fanno parte il Tribolo, Pierino da Vinci ecc., fu mandato ad Arezzo in San Pier Piccolo dal Laurerio quando questi venne nominato cardinale da papa Paolo III; l'opera di San Pier Piccolo va quindi datata al quarto decennio del '500, forse agli anni 1534 (data dell'elezione a papa di Paolo III) - 2536 (data in cui troviamo il Montorsoli a Napoli per realizzare il monumento San Nazzaro, seconda quanto riferito dal Vasari immediatamente successivo al lavoro di Arezzo). Del Montorsoli si conoscono numerose opere tra cui la tomba Maffei nella cattedrale di Volterra (1537 ca.), la tomba di Andrea Doria in S. matteo a Genova (1539/ 1543 ca.), lavori a Messina, a Bologna e a Firenze; si sa anche che lavorò al restauro del gruppo graco del Laocoonte. Questo monumento non è tra le sue opere migliori, ma denota comunque una grande mano e una cultura assai ricca di spunti michelangioleschi e ripensamenti colti sui monumenti romani antichi
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900220740
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici di Arezzo
- DATA DI COMPILAZIONE 1987
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI sulla lapide centrale - D.O.M./ ANGELO ARRETINO VIRO O(M)NIGE(NI)A/ DOCTRI(N)A HAC PIETATE INSING(N)I RELI/ GIONIS SERVORUM GENERALI INSTAURA/ TORIQUE CUIUS VITA QUANTUM/ RELIGIO AUCTA FLORUERIT OS/ TENDIT OBITUS PIUS EIUS I(N) XPO [cristo]/ FILIUS FRATER DIONISIUS LAUR/ ERIUS EIUSDE(M) O(R)D(IN)IS GENERALIS/ FRATRESQUE ARRETINI BENEMERE(N)/ T POSUERE. VIXIT AN(N)IS LV/ ME(N)SES DIES M.D.XXII/ IIII IDUS IULII - lettere capitali - latino
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