Madonna con Bambino e San Giovanni Battista

dipinto post 1520 - post 1520

Soggetti sacri. Personaggi: Bambino Gesù; Madonna; San Giovanni Battista. Abbigliamento: all'antica. Paesaggi: colline; albero. Oggetti: finestra

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Ubaldini Domenico Detto Domenico Puligo (1492/ 1527)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Palatina e Appartamenti Reali
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO Piazza de' Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Attribuita tradizionalmente al Puligo (tranne che negli inventari del 1791 e del 1793 dove è assegnato a Andrea del Sarto e nei successivi fino al 1829 in cui non presenta nessuna attribuzione), l'opera è stata identificata dal Bardi e dal Milanesi, seguito dallo Jahn Rusconi, con il quadro del Puligo rappresentante una "Nostra Donna intera col putto fra le ginocchia, un San Giovannino et un'altra testa" che secondo il Vasari apparteneva a Filippo Spini, "tesauriere dell'illustrissimo prencipe di Fiorenza", opinione a cui si oppone il Venturi (1891): la descrizione infatti non coincide con il quadro di Pitti, in cui è assente l'"altra testa" e non c'è un San Giovannino ma un San Giovanni Battista adulto. Inoltre le dimensioni del dipinto sono diverse da quelle ricordate dallo storico aretino, non misurando "tre braccia", cioè cm. 170 circa (per una nuova proposta di identificazione del quadro ricordato dalle fonti si rimanda a Capretti 1988-1989, pp. 454-455). Particolari difficoltà ha destato l'identificazione della terza figura del dipinto, che nelle guide del secolo XIX, fino al Fantozzi, è classificato come una "Sacra Famiglia": il Chiavacci, seguito dai cataloghi successivi e dal curatore dell'inventario del 1912 la ritiene un angelo, mentre il Venturi genericamente un santo. Si tratta, come aveva sostenuto il Berenson nel 1932 e nel 1936 - per poi seguire nel 1963 il Venturi - di San Giovanni Battista adolescente, come rivela il manto che avvolge per metà il corpo lasciando il petto nudo. L'opera è accostabile, sia stilisticamente che per lo schema alla "Sacra Famiglia" già in una collezione privata svedese, attribuibile anche essa al Puligo e databile intorno al 1524 (Capretti 1988-1989, pp. 474-475), e dunque la datazione fra il 1518 e il 1520 proposta da Grohn risulta troppo anticipata: infatti l'influenza di Ridolfo notata dallo studioso ci sembra superata a favore di una concezione più ampia dell'immagine che si richiama alle opere romane di Raffaello. (cfr. il "Ritratto della Giovanna d'Aragona", Louvre; "Leone X fra i due cardinali", Uffizi) e a quelle di Andrea del Sarto dopo il 1520 (cfr. GDSU, n. 647E) quando cioè - come è ormai unanimemente supposto - andò a Roma dal papa prima degli affreschi di Poggio a Caiano. Perciò, come sostiene il Freedberg, il dipinto è collocabile nel 1524-1525, notando la vicinanza con i ritratti tradizionalmente attribuiti al Puligo, di Ottawa e di Leningrado (Capretti 1988-1989). Una replica del quadro della Palatina non autografa e di qualità inferiore come è possibile giudicare dalla foto, si trova a Dublino secondo una nota manoscritta dietro la foto del dipinto irlandese conservata presso la Fondazione Berenson di Settignano. Stefano Casciu sottolinea analogie con la pittura del Brescianino, ravvisabili soprattutto nella figura del San Giovanni, e conferma una datazione posteriore al 1520
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900196338
  • NUMERO D'INVENTARIO Palatina 145
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI a tergo - 15 - numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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