stemma gentilizio delle famiglie Medici e Lorena

pannello di balaustrata,

Araldica

  • OGGETTO pannello di balaustrata
  • MATERIA E TECNICA marmo/ commesso
  • ATTRIBUZIONI Barbatelli Bernardino Detto Poccetti (attribuito)
    Malsinelli Alessandro (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Monsummano Terme (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'idea di sperimentare la lavorazione delle pietre dure a commesso, cioè elaborando un disegno formato da diverse pietre di vario colore tagliate e accostate opportunatamente si deve a Cosimo I. I suoi figli Francesco e Ferdinando incrementarono lo sviluppo di questa arte nella famosa fabbrica di glittica che dagli Orti del Casino di San Marco nel 1588 fu trasferita nei nuovi locali vasariani degli Uffizi sotto il granducato di Ferdinando I il quale fu anche il realizzatore dell'ambizioso progetto della costruzione del grande mausoleo mediceo nel complesso di S. Lorenzo, e che come tale è considerato il fondatore dell'Opifico delle Pietre Dure (cfr. Pampaloni). Quela delle Cappelle dei Principi del resto incompiuta è un opera che richiese l'impiego di una equipe artistica eccezionale, con partecipazione di architetti, scultori, pittori ed orafi di altissimo livello. Tra i nomi compresi nel periodo 1574 e 1609 di artisti operanti con diverse mansioni e incarichi nelle botteghe granducali, abbiamo quello di un certo "Barbatelli Bernardino detto il Poccetti- fiorentino", nonchè Gian Ambrogio Carroni e Cristoforo Garrufi- milanesi nomi che ritroviamo nelle liste degli operatori alla costruzione della Chiesa di S. Maria della Fontenova a Monsummano, menzionati come Bernardino Poggetti per disegni e Giovanni Ambrogio Caroni e Cristofano Cafarri, tutti e due gioiellieri in Galleria di S.A.A in riferimento a pagamenti dell'epoca- fino al 10 Aprile 1607- data quindi riferirsi alla esecuzione dell'opera in esame. Ne emerge quindi una equipe operativa di artisti quali il Pittore Bernardino Pocetti e i gioiellieri Gaffurri e Caroni, delle prestigiose famiglie di orafi milanesi, che ci conferma come anche per i due stemmi vale la considerazione che si fa per altri manufatti della chiesa, come la favolosa corona, l'organo dono della granduchessa, il bellissimo coro, circa le intenzioni granducali di particolare privilegio. Infatti osservando la finezza del disegno negli intagli, la precisione dei commessi e la felice cromatica nelle scelte degli accostamenti di colore, si deve convenire che si tratta di un'opera da poter tranquillamente paragonare a esemplari di maggior risonanza sul piano della notorietà ma certamente non meno importanti dal punto di vista dell'alta qualità artistica. (cfr. Pampaloni, il museo dell'Opificio delle Pietre Dure, Fi, 1978)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900187769
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • STEMMI GENTILIZIO - Stemma - medici - vedi foto
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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