Madonna con Bambino

dipinto 1458 - ca 1458

Tavoletta centinata con semplice cornice dorata. La Vergine a mezza figura, col manto blu scuro bordato con motivi geometrici dorati, è volta verso destra e guarda il Bambino a torso nudo e con le gambe coperte da un panneggio azzurro intenso. Sullo sfondo azzurro (di varie tonalità)si stagliano candidi gigli. Le due aureole dorate presentano sulla loro circonferenza una puntinatura e nell'interno, in senso centrifugo dalle teste delle figure, raggi sottili incisi sulla tavola

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 77 cm
    Larghezza: 48.5 cm
  • ATTRIBUZIONI Domenico Di Michelino (1417/ 1491)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Deposito diocesano di Santo Stefano al Ponte
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa dei SS. Stefano e Cecilia al Ponte
  • INDIRIZZO Piazza Santo Stefano, 5, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera fu esposta nel 1933 alla Mostra del Tesoro di Firenze Sacra, ed è così definita nel catalogo (n. 39): "Tavoletta a tabernacolo con la Vergine in mezza figura col Putto su sfondo di gigli, attribuito all'Angelico, ma di scuola fiorentina della seconda metà del secolo XV". Tuttavia, nello stesso anno Richard Offner, nella recensione della mostra sul "The Burlington Magazine" (LXIII), riferisce al "sobrio e delicato" Domenico di Michelino la Madonna di San Pietro a Careggi. Lo studioso definisce l'artista principalmente lippesco e pensa che sia stata la derivazione dell'artista dall' Angelico, riferita dal Vasari che ha sviato gran parte della critica (Berenson). La Collobi Ragghianti, nel suo approfondito studio su Domenico di Michelino (in "Critica d'arte, VIII, 1949/1950) non cita l'opera di Careggi, ma per evidenti rapporti morfologici e stilistici con la Pala di Monaco e confortati dall'attribuzione (senza però alcun esame stilistico) di Offner in occasione della citata mostra del 1933, oltre a ribadire la paternità dell'opera a Domenico di Michelino, si precisa anche la data di esecuzione che è probabilmente vicina al terzo quarto del secolo XV, dato che l'artista eseguì la Pala di Monaco nel 1458. Per la complessa vicenda critica delle opere di Domenico di Michelino rinvia all'esauriente articolo della Collobi Ragghianti che ne ripercorre le varie tappe. L'opera fu donata intorno al 1860 alla chiesa di San Pietro a Careggi dopo la soppressione del Monastero di Sant'Agata di Firenze, a cui in antico apparteneva
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900187014
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1985
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2023
  • ISCRIZIONI cornice, parte inferiore - AVE GRATIA PLENA DOMINUS TECUM - capitale - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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