Abbondanza/ Io povero Medoro/ Giudizio di Salomone
Da una porta posta sulla sinistra del salone delle prospettive (vedi) si entra nella stanza che presenta il soffitto decorato con un rettangolo biabsidato circondato da una balaustra a finte prospettive dipinte. In basso sono collocate figure di donne e putti in veste allegorica dai colori chiari e luminosi (l'Abbondanza o Allegoria di Pisa?) mentre un fanciullo che cavalca un'aquila tiene in mano dei nastri. Nella parte sottostante, l'innesto della volta è decorato con armi, trofei e simboli allegorici. Sulle pareti laterali la stanza è decorata con monocromi rettangolari di derivazione letteraria . Nel primo è raffigurata una scena della storia di Medoro: su un albero una donna indica la scritta incisa "io povero Medoro". In basso una figura è rappresentata con uno stilo accanto, sulla destra vi sono una mucca e due puttini reggenti fiaccole. Il secondo monocromo, anch'esso di forma rettangolare, presenta un tema non precisabile (il Giudizio di Salomone?). Una donna ed un soldato sono posti sulla sinistra mentre sulla destra sono raffigurate una vecchia accovacciata ed una donna con in braccio un bimbo, colta nell'atto di presentarlo al soldato
- OGGETTO decorazione pittorica
- AMBITO CULTURALE Ambito Pisano
- LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Non abbiamo precisi riferimenti su questi affreschi. Le raffigurazioni in monocromo ci ricordano - anche pre la qualità tecnica - quelli già visti nella stanza della musica di Palazzo Silvatici (vedi). Il riquadro migliore ci sembra quello con la scritta "Io povero Medoro. La raffigurazione, dai tratti tipicamente arcadici per il paesaggio campestre inteso come sogno e per il senso di trasposizione letteraria - l'uso del monocromo accentua questa caratteristica - presenta delle ottime qualità pittoriche per la morbidezza e pastosità del tratto. Vorremmo adesso soffermarci un attimo su questo tipo di decorazione. Essa può inserirai in una seconda fase decorativa tipica dell'ambiente pisano, caratterizzata da una visione più morbida e semplice della vita, che ha abbandonato il momento eroico. L'iconografia sceglie la strada dell'idillio e la retorica è ormai svuotata dai suoi contenuti più aulici. Gli stessi episofi mitologici sono intesi con un senso quasi "naturale". Le figure si immergono spesso in un tenue paesaggio arcadico a dolci tinte. Questo periodo decorativo coincide con la scuola dei Melani, con autori come Tommaso Tammasi, in cui l'ellegoria non è più ossesiva (vedi Palazzo Quaratesi), ma è intesa in senso naturale, come di figurazione appena inconsueta. Altre volte, come appunto nel casodi questo riquadro, si ricerca una semplicità, una naturalezza già soffusa di letteratura, ci si richiama ai ricordi tasseschi, ad un'Arcadia letteraria che segue il modulo dell'idillio bucolico, in decorazioni in cui si evidenzia la trasposizione letteraria mediante l'uso di frasi scritte (come in questo caso la scritta "io povero Medoro") e del monocromo. Il secondo riquadro presenta invece dei caratteri molto più rigidi. Non siamo più in un'idilliaca campagna arcadica come nel precedente riquadro, ma in un interno nel quale vengono rappresentati il soldato e le donne. Il tema della rappresentazione non è chiaro. Tuttavia esso ci fa pensare al "Giudizio di Salomone". Le strutture di finte architetture poste intorno alla stanza sono rigide con colonne scanalate e capitelli ionici mentre i medaglioni, inseriti sopra le porte, sotto i timpanicircolari ricordano il giìusto alla Luigi XVI che negli ultimi venti anni del secolo è gia abbastanza vivo in Toscana. I modi della decorazione del soffitto, le morbide forme delle donne sulle nubi e gli angioletti volanti ricordano il fare del Tempesti che ci sembra di ritrovare anche nel soffitto della stanza posta di fronte all'ingresso del salone
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900143476
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- DATA DI COMPILAZIONE 1981
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0