vaso - ambito peruviano (XIII-XV)
vaso,
1201 - 1500
Vaso ornitomorfo, contenitore fittile con funzione funeraria. Raffigura un pappagallo che mangia una pannocchia di mais, sul dorso dell'animale un collo cilindrico verticale unito al corpo del vaso da un'ansa nastriforme laterale
- OGGETTO vaso
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MISURE
Altezza: 12.8 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Peruviano
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Ambito Chimù
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Anatomia Umana "Filippo Civinini"
- LOCALIZZAZIONE Scuola Medica
- INDIRIZZO Via Roma, 55, Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il vaso appartiene alla collezione di vasi precolombiani conservati presso l'Istituto di Anatomia Umana Normale; una collezione a cui appartengono anche due mummie, otto crani e cinque corredi funebri. Secondo la tradizione documentaria, questi vasi provengono da scavi, in area peruviana, tenuti dallo studioso dell'Ateneo di Pisa Carlo Regnoli. Della collezione fanno parte 121 vasi, tipici delle culture preincaiche Chimù e Chancay e risalenti a un periodo compreso fra il XII e il XVI secolo. Lo studioso John Rowe, nel 1962, studiando gli stili ceramici della valle di Ica, ha delineato una cronologia composta da tre Orizzonti e due Periodi Intermedi; la cultura Chimù e quella Chancay risalgono al II Periodo Intermedio. I vasi hanno decorazioni antropomorfe, zoomorfe o fitomorfe. Le raffigurazioni sembrano essere collegate ai culti delle civiltà Chimù e Chancay, primo fra tutti veniva venerato il mare, poi la luna, mentre la presenza di raffigurazioni di diversi animali fa pensare che vi fossero anche culti minori che gravitavano sulla presenza di una divinità principale. La produzione ceramica del II Periodo Intermedio, seppur caratterizzata dallo sviluppo tecnologico, appare a livello artistico abbastanza scadente. Si diffuse la tecnica a stampo che portò alla limitazione della varietà di forme e decorazioni plastiche o a rilievo, i vasi sono per la maggior parte di colore nero. Anche le ceramiche Chancay mostano trascuratezza e ripetitività, nonostante siano prodotte meno frequentemente a stampo. Nello specifico la produzione dei vasi Chimù si doveva a stampi bivalvi di terracotta, plasmati su prototipi ceramici o su forme esistenti in natura. Il colore nero era ottenuto cuocendo in atmosfera riducente (povera di ossigeno). La forma più comune è quella dei vasi con ansa a staffa che presenta spesso una scimmia a rilievo plastico alla base del collo, molto probabilmente questo tipo di vaso ha funzione cerimoniale; un'altra forma molto diffusa è quella dei vasi doppi: due corpi uniti da un'ansa a ponte, uno dei quali è a forma di uccello o di volto umano
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900113434
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Università di Pisa
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2020
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0