vaso - ambito peruviano (XV-XVI)

vaso, 1401 - 1600

Vaso doppio del tipo “fischiatore” composto da due corpi globulari con fondo convesso e colli cilindrici ad orlo estroflesso uniti da un’ansa a ponte. Uno dei colli, chiuso, è sormontato da un felino a tutto tondo che presenta un piccolo foro sotto la coda. Quando il vaso, riempito d’acqua, viene inclinato sul proprio asse produce un sibilo caratteristico causato dalla fuoriuscita dell’aria attraverso il foro. I due corpi sono stati ottenuti con un unico stampo verticale. Colore nero tipo bucchero

  • OGGETTO vaso
  • MATERIA E TECNICA terracotta/ modellatura
  • MISURE Altezza: 17.7 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Peruviano
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Stile Chimù Inca
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Anatomia Umana "Filippo Civinini"
  • LOCALIZZAZIONE Scuola Medica
  • INDIRIZZO Via Roma, 55, Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nulla si sa riguardo al contesto archeologico di provenienza del gruppo di ceramiche di cui l’oggetto fa parte, tuttavia i confronti stilistici riconducono alla cultura precolombiana Chimù. Non è stata attualmente stabilita una precisa cronologia degli stili cercamici della costa settentrionale e centrale del Perù, pertanto, in assenza del contesto, non è possibile riferirsi se non ad ampie categorie: la cultura Chimù apparterrebbe al secondo periodo detto intermedio e corrispondente al periodo che convenzionalmente va dal 1000 al 1400. Dal punto di vista tecnico, la ripetitività degli stilemi attesta l’utilizzo di una tecnica a stampo che permetteva la realizzazione di forme plastiche anche molto elaborate in tempi relativamente brevi. A questo notevole sviluppo della tecnologia sembra corrispondere, però, un livello artistico piuttosto scadente rispetto alle culture precedenti caratterizzato da una certa standardizzazione delle forme e l’assenza di decorazioni dipinte. Il colore nero, simile al bucchero, e la presenza del collo estroflesso, così come l’immagine del felino collegata al culto eliaco riportato in auge un inseguito, collocano questo vaso in una fase molto avanzata della cultura Chimù, probabilmente in un periodo di passaggio tra la stessa e quella Inca (XV-XVI secolo) che inaugura il cosiddetto terzo orizzonte dopo il secondo periodo intermedio. Nel 1894, la collezione fu donata all’allora Museo civico dalla baronessa Elisa de Boileau in memoria del barone Carlo, il quale era stato console francese a Lima durante l’impero di Napoleone II. Al crollo dell’impero, egli tornò in Europa ma, forse troppo compromesso come napoleonide, si stabilì in Italia dove acquistò il cinqucentesco palazzo pisano tuttora identificato con il nome di questa famiglia. Inizialmente destinata al Museo di Storia Naturale, confluì poi, per motivi ancora da precisare, nel fondo Regnoli del Museo di Anatomia Umana Normale. La collezione fu in parte danneggiata nel novembre del 1944 durante la piena dell’Arno dopo che i tedeschi avevano fatto saltare le spallette del fiume. Infine, nel 1983 sono stati condotti vari studi in occasione della mostra “La collezione di vasi precolombiani dell’Istituto di Anatomia Umana Normale” a cura dell’Istituto di Storia dell’Arte – Gabinetto Disegni e Stampe
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900113454
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Università di Pisa
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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