RITRATTO DI ANTONIO SANTINI

dipinto,

Personaggi: Antonio Santini. Architetture: villa; pilastri. Sculture: statua di Mercurio. Oggetti: stemma

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Scaglia Girolamo (attribuito)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Ignoto Fiammingo
    Pittore Fiorentino
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale di Palazzo Mansi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Mansi
  • INDIRIZZO Via Galli Tassi, Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Tradizionalmente assegnata ad artista fiammingo del Seicento, nella scheda ministeriale redatta dal Ciardi nel 1977 la tela veniva avvicinata, almeno per quanto riguarda la figura del ritrattato, all'ambito di Bartholomeus van der Helst o di Franz Luycks, mentre per il paesaggio con la fuga prospettica si faceva riferimento alle opere di Sebastian Vranck e di Wilhelm von Ehrenburg. Più recentemente il Borella e la Giusti hanno spostato l'esecuzione del dipinto ad un artista di scuola fiorentina o quanto meno ad un pittore a conoscenza della ritrattistica ufficiale della corte medicea nella seconda metà del Seicento (Borella- Giusti Maccari 1993, p. 257). L' impostazione scenografica della composizione con il ricco tendaggio fermato lateralmente per mostrare, come su un proscenio, il protagonista che si staglia sul fondo occupato da una veduta di villa con giardino, il gusto analitico che emerge dalla dettagliata descrizione della veste, ornata di nastri, trine, volants, fiocchi, come si addice ad un fiorentino di cultura post-cigolesca, la postura spigliata, ma dal tono comunque ufficiale, costituiscono altrettanti elementi di affinità con il linguaggio del lucchese Girolamo Scaglia, quale emerge soprattutto da opere come il San Martino che dona il mantello al povero, conservato nella Cattedrale di Lucca (Sacrestia, 1665), i disegni raccolti nel manoscritto Sardini 104 dell'Archivio di Stato, la Sant'Apollonia di San Frediano (1646) e la Santa Caterina dell'Oratorio di San Giuseppe (Museo della Cattedrale, 1655). Non è possibile stabilire con certezza l'identità del fanciullo ritratto, il cui nome è comunque rivelato dall'iscrizione apposta in basso a destra "Antonio Santini ae. a. 7", dato che dalla consultazione delle notizie biografiche sulla famiglia raccolte dal Canonico Baroni questo nome è risultato piuttosto ricorrente. Interessante sembra comunque il referto relativo alla prematura morte di Antonio di Cesare Santini all'età di 7 anni, avvenuta il 31 gennaio del 1644, data che sembrerebbe appropriata, sia per lo stile che per gli elementi della moda, anche per la realizzazione del nostro dipinto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900067666
  • NUMERO D'INVENTARIO 35
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo di Palazzo Mansi - Lucca
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1998
    2002
    2006
    2016
  • ISCRIZIONI in basso a destra - ANTONIO SANTINI AE. A. 7 - lettere capitali - a impressione/ a matita -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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