MADONNA CON BAMBINO E SANTI

dipinto, 1517 - 1517

Personaggi: Mdonna; Gesù Bambino; San Filippo; San Giacomo Maggiore. Attributi: (San Filippo) libro; piccola croce astile; (San Giacomo) libro; bastone. Oggetti: fili di perle

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Ciampanti Ansano Di Michele (notizie 1501-1532)
  • LOCALIZZAZIONE Lucca (LU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'interessante dipinto fu eseguito da Ansano Ciampanti nel 1517. In esso possiamo riconoscere il testamento artistico del pittore ed in un certo qual modo di tutto l'ambiente artistico locale tardoquattrocentesco, cioè quello dominato dalle presenze tutt'altro marginali del Membrini, del Frediani, di Michele Ciampanti e di altri. A queste date le cose sono cambiate sia socialmente che artisticamente per Lucca: nuovi modelli e importazioni dall'esterno attestano che l'ambiente locale ormai ha esaurito le proprie energie. Una nuova generazione, dominata da Agostino Marti, si fa avanti ma il livello è decisamente inferiore a quello dei Maestri locali quattrocenteschi. Lucca inizia una fase di declino. La tavola di San Filippo assomma tutte le grandi tendenze che avevano caratterizzato la parlata stilistica del pittore, uno dei più rappresentativi del Rinascimento lucchese. Alle iniziali meditazioni sulla pittura paterna (il padre Michele è il noto Maestro di Stratonice), su Filippino Lippi, Piero di Cosimo, sulla pittura fiamminga (di cui forse Ansano fu a Lucca l'interprete più lirico), il pittore sovrappone nel corso del I decennio del '500 le novità espressive e caricate dell'Aspertini. La tavola ripropone, in un unico impasto linguistico, queste varie componenti: si osservino i panneggi caricati, ora densi ora quasi scheggiati, i profili adunchi e espressivi dei Santi, la Madonna che ancora rimanda a quelle mutuate dal Ciampanti, alla fine del Quattrocento, dai coevi modelli fiorentini. Nuovi aspetti però si insinuano nel dipinto. Manca la splendente geografia che in genere si affaccia sul retro nelle scene sacre del Ciampanti, i suoi paesaggi tersi e analitici colti a volo d'uccello. Manca anche il tono caldo e dorato che pervade le figure. Qua una fondo neutro occlude la visuale sul retro ed una luce tersa ma fredda crea un effetto di glaciale immobilità. Tale fenomeno potrebbe imputarsi alle ulteriori riflessioni condotte sulle pitture smaltate e levigate di Francesco Francia, eseguite per Lucca fra 1509 e 1511. Il raffinato e gelido classicismo del Bolognese, in antitesi con l'esasperata soluzione proposta poco prima dall'Aspertini, veniva a coincidere con l'arrivo a Lucca di due capolavori di Fra' Bartolomeo, la Pala di San Romano e quella di San Martino, entrambi del 1509, opere di superba impostazione classica ma già proiettate in un'ottica cinquecentesca. Probabilmente incapace di recepirne l'innovativa portata, Ansano dovette sentire più affine lo stile del Francia, pittore ancora legato al Quattrocento. E' dunque importante cogliere, nel dipinto di San Filippo, un punto di arrivo in cui un pittore ormai oltre la propria maturità, si spinge al suo massimo aggiornamento consapevole ormai di non potere andare oltre
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900061357
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1989
    1999
    2000
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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