profeta
dipinto,
1690-1710
Solimena Francesco (attribuito)
1657/1747
n.p
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Solimena Francesco (attribuito): esecutore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo del Cenacolo di Andrea del Sarto
- LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Michele a S. Salvi (ex)
- INDIRIZZO via di S. Salvi, 16, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il quadro è dipinto con una pittura molto rapida e macchiata, di forti risentimenti chiaroscurali e luministici, che consente il suo inserimento in ambiente napoletano. Il carattere pittorico del contrasto luministico, il tipo di composizione e l'interpretazione contenuta dell'empito barocco che è comunque all'origine della figura, spingono verso il nome di Francesco Solimena. Puntuali confronti possono farsi con il san Paolo della "Madonna con Bambino e Santi" (opera del 1690 ca. di collezione privata) nel quale, a parte la somiglianza dell'ampio e maestoso panneggio e il luminismo che delinea il profilo delle pagine di un libro di analoga fattura e segue il profilo del naso e degli zigomi lasciando in ombra l'incavo degli occhi, è straordinariamente simile il gioco di luci sulle mani e la posa di quella che sostiene il libro con un medesimo snodo del polso e una medesima definizione dell'avambraccio. Particolarmente vicino alla figura del profeta è il san Giuseppe del "Sogno di san Giuseppe" (Napoli, Santa Maria in Donnalbina) non solo per lo stile col quale è eseguito e per il tipo di espressività ma soprattutto per la posa delle due figure. Stilisticamente, poi, il profeta si accosta anche a opere solimeniane dell'inizio del Settecento come il "Sant'Attanasio vescovo", il "San Giovanni Damasceno" e il "San Gennaro" del Duomo di Napoli del 1701. Il profeta è dunque molto probabilmente un'opera del Solimena e s'inquadra nella sua produzione degli anni a cavallo del secolo. In tale periodo, per influenza dell'insegnamento classicista del Maratta e per l'assiduo studio delle opere del Lanfranco, Solimena manifesta una tendenza verso un nuovo equilibrio compositivo nel quale vengono riassorbiti gli stimoli barocchi di Mattia Preti e Luca Giordano che avevano prevalso nella produzione giovanile dell'artista
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900037774
- NUMERO D'INVENTARIO inv. 1890, 7234
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1975
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1994
- ISCRIZIONI entro cartellino sul retro della tela - INVENTARIO 1881 / R(EALE) GALLERIA DEGLI UFFIZI / 4A CATEGORIA - a impressione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0