Cristo e la Samaritana. Cristo e la Samaritana al pozzo

dipinto,

Dipinto a olio su tela in cornice scanalata e dorata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Spagnolo
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Alessandro Tiarini
    De Espinosa Jeronimo Jacinto
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Cassa di Risparmio di Cesena
  • INDIRIZZO corso Garibaldi, 18, Cesena (FC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Cassa di Risparmio di Cesena si aggiudicò la tela, di cui si ignora l’originaria provenienza, all' “Asta degli arredi, dipinti e oggetti d'arte del Castello di Gropparello e di un'importante collezione di dipinti antichi e compendi di antiquariato di altre provenienze” (n. 54, lotto 511), organizzata dalla Galleria Gilberto Algranti & C. di Milano in data 8/10/1986 a Gropparello (Pc). L'opera veniva presentata in asta con un’attribuzione ad Alessandro Tiarini (Bologna, 1577- 1668), pittore che si distinse nella Bologna dei Carracci per l'eleganza manierista e la teatralità drammatica delle proprie composizioni. Nel relativo catalogo si notava infatti nella tela la convivenza di “elementi desunti dal caravaggismo nordico di Baburen - le figure in secondo piano- insieme a moduli stilistici derivati dall'arte dei Carracci - le figure in primo piano”, avvicinando l'opera, per “ la colorazione vivace e l’istintivo naturalismo di alcuni dettagli” alla “Deposizione di Cristo” dipinta da Tiarini nel 1617 e conservata presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna. Più recentemente Massimo Pulini (2004) ha invece ritenuto di poter rintracciare nel dipinto la mano del pittore spagnolo Jeronimo Jacinto de Espinosa (Valencia, 1600-1667), accostando l'opera al dipinto del valenziano di medesimo soggetto e composizione analoga, conservato presso la Collezione Salort Pons di Madrid e datato 1630-40 (Jeronimo Jacinto de Espinosa 2000). Pur rintracciando nella tela caratteristiche che sembrano effettivamente ricondurla all'ambito spagnolo, quali le incongruenze prospettiche, il particolare rilievo dato agli oggetti, in primo luogo alla complessa architettura del pozzo, la consistenza cartacea di panneggi e rocce e l'aspra caratterizzazione delle anatomie, nell'attesa di studi approfonditi nell’inventario della Quadreria cesenate si è preferito mantenere un’attribuzione anonima, collocando l'opera alla metà del Seicento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800690289
  • NUMERO D'INVENTARIO 400118694
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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