L'Ebbrezza (Figura allegorica). L'Ebbrezza (Figure allegoriche)
dipinto olio su tavola
ca 1520 - ca 1522
Luteri Giovanni Detto Dosso Dossi (attribuito)
1490 ca./ 1542
Una tavola, a forma di rombo, della serie di nove pannelli (in origine di forma ovale) che decoravano il soffitto della camera da letto del duca Alfonso I a Ferrara
- OGGETTO dipinto olio su tavola
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MATERIA E TECNICA
olio su tavola
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MISURE
Altezza: 102 cm
Larghezza: 86 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Ferrarese
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ATTRIBUZIONI
Luteri Giovanni Detto Dosso Dossi (attribuito): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE GALLERIE ESTENSI
- LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Musei
- INDIRIZZO Largo Porta Sant’Agostino, 337 - 41121 MODENA, Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa dipinto romboidale faceva parte di un gruppo di nove tavole, di forma ovale, collocate, probabilmente, sul soffitto ligneo dorato della camera da letto del duca Alfonso I d’Este, nella Via Coperta che ancora oggi congiunge il Palazzo ducale al Castello di Ferrara. Oltre alle cinque tavole oggi esposte nella Galleria estense, facevano parte della serie La Violenza del Museo di Eger in Ungheria, L’Ira della Fondazione Cini a Venezia, una tavola con tre putti inghirlandati, comparsa di recente sul mercato antiquario, e un nono pannello oggi disperso. Nel 1598, a seguito della devoluzione di Ferrara al Papato, Cesare d’Este iniziò a trasferire il patrimonio artistico di famiglia a Modena, nuova capitale ducale. Le tavole restarono nel soffitto originario fino al 1607, anno in cui vennero inviate, per un disguido, al cardinale Scipione Borghese a Roma, che proprio in quel periodo stava acquistando altre opere di Dosso presenti nel complesso del castello. Il cardinale approfittò del malinteso tenendosi quattro ovali: così soltanto cinque di essi vennero rispediti al duca di Modena, loro legittimo proprietario. Durante il governo di Francesco I d'Este (1629-1658), impegnato nell'allestimento di una quadreria che avrà respiro internazionale, gli sfondati dosseschi furono inglobati nel nuovo soffitto barocco della prima camera da parata, dove sono documentati sia nell'inventario del 1663 sia in un inventario redatto prima del 1720, pubblicato da Adolfo Venturi nel 1882. I pannelli vennero rimossi dal soffitto nel 1797 per essere messi al sicuro dalle razzie degli eserciti napoleonici e ricoverati presso l’Accademia di Belle Arti di Modena, dove restarono fino al 1894. Si tratta di scene allegoriche di controversa interpretazione, eseguite da Dosso Dossi all’inizio del Cinquecento. È stato ipotizzato che alludano ad ammonimenti moraleggianti, intesi a mettere in guardia Alfonso I dal cedere alle passioni e ai vizi. In ogni caso è evidente che, nelle tavole, Dosso rielabora il tema del quadro allegorico a tre figure messo a punto da Giorgione. L’Ebbrezza offre forse al meglio il probabile intento iconografico del ciclo: la scelta di rappresentare in maniera ironica e disinvolta i temi declinati in chiave alta nel vicino Camerino delle Pitture. La scena è occupata dalla mole di un appesantito e maturo Bacco, coronato da un serto di pampini, mentre regge un prezioso calice di vetro bordato d'oro. Le guance paonazze e lo sguardo strabico diventano monito degli effetti abbrutenti degli eccessi. La giovane donna alla sua sinistra esibisce un sorriso partecipe. Il tema bacchico rimanda però anche alla libertà e all'amore, a un'idea di licenza, di privato piacere, di libertà e di conquista, significato questo dominante nel Trionfo di Bacco in India, commissionato proprio da Alfonso I per il suo camerino delle pitture, dapprima a Raffaello. L’opera fu poi realizzata da Pellegrino da San Daniele. Bibliografia Ferdinando Castellani Tarabini, Cenni storici e descrittivi intorno alle pitture della Reale Galleria Estense, Regio-Ducal Camera, Modena, 1854, p. 54 n. 184. Adolfo Venturi, La R. Galleria Estense in Modena, (Ristampa anastatica: Panini, Modena 1989), Toschi, Modena, 1882, p. 22. Serafino Ricci, La R. Galleria Estense di Modena. Parte I. La Pinacoteca, Orlandini, Modena, 1925, p. 77 n. 186. Emma Zocca, La reale Galleria Estense di Modena, Roma, 1933, p. 8, fig. p. 37. Rodolfo Pallucchini, I dipinti della Galleria Estense di Modena, Cosmopolita, Roma, 1945, p. 89 n. 176. Augusta Ghidiglia Quintavalle, La Galleria Estense di Modena, Istituto poligrafico dello Stato, Roma, 1967, fig. p. 52. Augusta Ghidiglia Quintavalle, La Galleria Estense di Modena, Istituto poligrafico dello Stato, Roma, 1967, p. 15. La leggenda del collezionismo. Le quadrerie storiche ferraresi, Catalogo della mostra (Ferrara, 25 febbraio – 26 maggio 1996), Nuova Alfa, 1996, p. 231 n. 121. Sovrane passioni. Le raccolte d'arte della Ducale Galleria Estense, Catalogo della mostra (Modena, Galleria e Museo Estense, 3 ottobre – 13 dicembre 1998), Motta, Milano, 1998, pp. 158-159 n. 10. Dosso Dossi. Pittore di corte a Ferrara nel Rinascimento, Catalogo della mostra (Ferrara, Galleria civica d'arte moderna, 26 settembre - 14 dicembre 1998; New York, Metropolitan Museum of Art, 14 gennaio - 28 marzo 1999; Los Angeles, J. Getty Museum, 27 aprile - 11 luglio 1999), Ferrara Arte, Ferrara, 1998, pp. 158-170 n. 26c. Maria Grazia Bernardini, La Galleria Estense di Modena. Guida storico-artistica, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (MI), 2006, pp. 44-46 n. 13. Barbara Ghelfi, Tra Modena e Roma. Il mecenatismo artistico nell'età di Cesare d'Este (1598-1628), Edifir, Firenze, 2012, tav. XX. Giovanna Paolozzi Strozzi, Le Camere da Parata di Francesco I d'Este nel Palazzo Ducale di Modena. Restituzione dell'allestimento originale, Artecelata, Alessandria, 2013, fig. p. 20. Maurizia Tazartes, Dosso Dossi, Giunti, Firenze, 2013, fig. p. 29. G
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800675961
- NUMERO D'INVENTARIO Inventario R.C.G.E. n. 197
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA GALLERIA ESTENSE
- ENTE SCHEDATORE GALLERIA ESTENSE
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0