Madonna con Bambino e un angelo
rilievo
post 1550 - ca 1650
Formella a sezione ottagonale allungata con cornice ad ovuli traforati e fogliette. Vi si rappresenta la Madonna inginocchiata presso il Bambino, al quale un angelo porge le fasce. Sullo sfondo, a stiacciato, altri angioletti, San Giuseppe, un accenno di paesaggio a sinistra. L'ottagono è circondato da una cornice decorata con elementi vegetali e poggia su finto basamento, tutto all'interno di una cornice in marmo bianco di Verona e macchia vecchia
- OGGETTO rilievo
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MATERIA E TECNICA
marmo bianco di Carrara/ scultura
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MISURE
Altezza: 46 cm
Larghezza: 78 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Modenese
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Pioselli Paolo
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Carlo
- INDIRIZZO via S. Carlo, 7, Modena (MO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo altorilievo ottagonale, che ospita figure neomichelangiolesche incastonate in uno spazio troppo piccolo, non fu descritto o notato da Lazarelli nel 1714: è possibile che non fosse ancora all'altare. Fu forse citato per la prima volta dal Pagani nel 1770 (p. 92): lo scrittore modenese parla di un "ornato" della cappella, opera di Paolo Pioselli modenese, che Ragghianti nella prima schedatura del 1939 fa coincidere con questo rilievo. La stessa scelta interpretativa si ritrova in Anna Coccioli Mastroviti che riprende proprio la nota di Pagani (in Benati-Peruzzi 1991, p. 143 e nota 77). E' tuttavia possibile che Pagani si riferisse all'ornato in pittura: non essendoci altra documentazione nota su Pioselli non è al momento possibile stabilire cronologia, tecniche e catalogo di questo artista. L'unica nota al momento reperita, benché si tratti solo di un appunto, è nell'"Enciclopedia metodica critio-ragionata delle belle arti" dell'abate Pietro Zani (parte I, vol. XV, Parma 1823): a p. 165 viene citato un Pioselli Paolo modenese pittore d'ornato. Se il riferimento di Pagani invece venisse interpretato nel senso della scultura effettivamente ci fornirbbe un sicuro ante quem per questo brano di parvenza quasi cinquecentesca, del quale tuttavia non è nota la provenienza e che singolarmente non sembra comparire nelle carte dell'archivio della Congregazione. L'architetto Luigi Pagliani nel ridisegnare l'altare di S. Antonio scelse di mantenere il rilievo, così come mantenne l'antico paliotto e i gradini d'altare, inserendo questi brani nella nuova struttura marmorea dell'altare. Soli ci informa che il rilievo fu spostato e murato nel primo pilastro della cupola, a sinistra entrando, dove lo vide ancora lui nei primi decenni del Novecento e forse proprio all'inizio del secolo: al suo posto fu collocato, in luogo del ciborio, una nicchia a contorno dorato contenente una statua di Gesù Bambino per l'Opera della S. Infanzia, la quale aveva sede in chiesa dal 1900. Il rilievo tornò all'altare in data imprecisata: le foto che documentano lo stato della chiesa intorno al 1975 documentano che il rilievo era di nuovo all'altare di S. Antonio
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800438490
- NUMERO D'INVENTARIO 0080
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Fondazione Collegio San Carlo
- DATA DI COMPILAZIONE 1975
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0