ancona di Pagliani Luigi, Brini Francesco, Busini Giuseppe (sec. XIX)

ancona, 1832 - 1832

Di semplicissima fattura. L'ancona è costituita da marmi diversi. La base è in marmo rosso di Verona con zoccolo in nembro. L'alzata è in marmo bianco con specchiature di rosso di Francia contornate da un filo di ardesia. Le due lesene in marmo rosso di Verona poggiano su una base in nembro. La parte interna è costituita da marmo bardifglio, mentre al centro di una cornice di marmo rosso di Verona è inquadra la pala d'altare. L'ancona termina in un timpano con cornice dentellata in giallo reale e al centro tre cherubini in stucco. Sopra al timpano al centro, una croce greca poggia su un basamento, ai lati due vasi con fiamma

  • OGGETTO ancona
  • MATERIA E TECNICA marmo giallo
    marmo bianco di Carrara
    marmo bardiglio
    marmo rosso di Verona
    marmo rosso di Francia
    marmo nembro
  • MISURE Altezza: 980 cm
    Larghezza: 490 cm
  • ATTRIBUZIONI Pagliani Luigi (1761/ (?)): architetto
    Brini Francesco (notizie 1832): marmoraio
    Busini Giuseppe (notizie 1832): decoratore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Pioselli Paolo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Carlo
  • INDIRIZZO via S. Carlo, 7, Modena (MO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'altare di S. Antonio fu edificato nel 1832 (Sossaj 1841 p. 130) a completamento dell'arredo monumentale della chiesa, per accompagnare gli altri altari che erano già in marmo. Committente dell'opera fu l'avvocato Andrea Bettoli. Il disegno dell'intera cappella si deve al pittore e architetto Luigi Pagliani, docente presso il collegio, autore anche del nuovo altare maggiore (1828) e di numerosi altri interventi in tutta la zona monumentale del Collegio a partire dal 1824, nonché progettista della sede estiva di Braida. Al Pagliani si devono i due disegni preparatori conservati nell'archivio del Collegio (Coccioli Mastroviti in Benati-Peruzzi 1991 p. 142 fig. 119), uno dei quali porta la sua firma. La realizzazione dell'opera si deve al marmoraio bolognese Francesco Brini, omonimo dell'artigiano cinquecentesco descritto più volte nelle guide bolognesi, e al decoratore veneziano Giuseppe Buzini o Buzzini. Il nuovo manufatto sostituì l'altare antico, in legno. La cappella era stata in origine acquisita dall'Arte della Seta nel 1676 e fu dedicata a S. Vincenzo, patrono dell'Arte stessa (Cavicchioli in Altini 2017, pp. 83-86); Francesco Sorra, rappresentante dell’Arte, ne finanziò l’altare. Nella schedatura del 1975 era erroneamente indicato Paolo Pioselli quale decoratore dell’altare ottocentesco: al Pioselli spettava invece la decorazione del precedente altare in legno (Pagani 1770, p. 92)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800438488
  • NUMERO D'INVENTARIO 0079
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1975
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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