figura di soldato: fante
Lapide commemorativa di forma rettangolare, in marmo rubricato, con rilievi figurativi in bronzo a fusione, reca i nomi dei caduti della prima guerra mondiale (disposti dal basso verso l'alto secondo il grado del soldato e suddivisi a seconda della frazione di appartenenza). I nomi dei caduti sono semplicemente incisi a solchi, mentre la datazione in latino nella parte alta della lapide è in caratteri applicati in fusione di bronzo. La decorazione della lapide presenta in alto al centro un fante di profilo con l'elmetto e il labaro nella mano destra, al di sopra un serto di lauro e quercia incrociati, quest'ultimi simboli codificati della monumentalistica ai Caduti. Agli angoli della lapide quattro lastrine bronzee rettangolari che si richiamano alle più comuni borchie
- OGGETTO lapide commemorativa ai caduti
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ fusione
marmo/ intaglio/ incisione
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ATTRIBUZIONI
Ditta Polonelli (notizie Sec. Xx)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Pietro Apostolo
- INDIRIZZO Piazza Monumento, Varsi (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La lapide ai caduti del Comune di Varsi è stata probabilmente costruita intorno al 1924, la testimonianza è data dalle fonti bibliografiche, sappiamo da Cordani G. (Cfr. Bibliografia) che il campanile della chiesa dove si trova la lapide venne costruito dalla ditta Polonelli nel 1924, è presumibile che anche la lapide venne costruita in quel periodo, forse proprio dalla stessa ditta. Anche le fonti archivistiche dell' archivio comunale sono utili per ricostruire la vicenda, in particolare una relazione del Commissario della Prefettura di Parma, Rag. Giulio Talamazzi, al Consiglio Comunale di Varsi riunitosi il 19 settembre 1920. Tra le diverse disposizioni ricorda anche l'importanza di erigere una lapide in memoria dei Caduti, riportiamo il passaggio principale: " Un debito in onore rimane da assolvere al Comune di Varsi: quello di dedicare un ricordo marmoreo alla memoria dei Caduti in guerra. L'immane bufera della più grande delle guerre ha travolto ottanta giovani e rigogliose vite del vostro Comune, il quali può gloriarsi di avere con generosità pagato il proprio tributo alla Patria in armi. Occorre che le generazioni future abbiano, nei ricordi imperituri lasciati da noi, la visione precisa dell'avvenimento affinche imparino la fratellanza". La lapide è un esempio della più comune tipologia dei monumenti ai Caduti del primo conflitto mondiale (soprattutto nelle piccole frazioni e nelle comunità montane), ovvero lapidi molto semplici nella struttura, con pochi ma significativi simboli (in questo caso il fante) spesso applicati in fusione di bronzo. Tipica è anche l'iscrizione che propone alcune tematiche consolidate e ricorrenti come la glorificazione per il sacrificio dei concittadini e il monito affinché le generazioni future ricordino il sacrificio dei caduti. Dall'elenco nominativo dei militari caduti di questo Comune (ritrovato presso l'archivio del Comune, del 1921) e dalla lapide stessa si evince che i caduti del Comune di Varsi furono novantatre, tra questi anche una medaglia d'argento al valore, ovvero il Capitano Credali Alfredo di Giovanni, nato a Varsi il 1889 e morto per ferite riportate il 22/ 07/ 1916 (la scuola Media Inferiore di Varsi è ancora oggi intitolata al Capitano Credali). Interessante è anche il numero notevole di lettere inviate dal Distretto Militare di Parma (Colonnello Mainardi) per fare richiesta dei motivi che impediscono ad alcuni militari di Varsi di rispondere all' arruolamento, in molti di questi casi si tratta di cittadini nati nel Comune ma emigrati all'estero, soprattutto in Inghilterra. In particolare, tramite il consolato italiano a Liverpool, vengono inviati molti telegrammi al sindaco di Varsi per avere notizie sulla chiamata alle armi dei singoli emigrati. Attraverso l'elenco dei giorni di licenza di alcuni militari del Comune di Varsi ricaviamo anche le Armi e i Corpi di appartenenza e le zone di operazione in cui agirono alcuni di essi (elenco non datato, però sappiamo che i periodi di licenza vanno da Novembre 1915 a Gennaio 1916). Molti Varsigiani facevano parte del 4° Reggimento Alpini di Ivrea (quindici su un totale di quaranta soldati); il numero maggiore operava nella Fanteria (i reggimenti sono diversi, dalla 69° Reggimento Fanteria di Padova al 68° Reggimento Fanteria di Conegliano), poi troviamo cinque soldati nell' Artiglieria di montagna, un soldato nella Sanità nato nella frazione di Tosca di Varsi
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800429500
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- DATA DI COMPILAZIONE 2007
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
2016
- ISCRIZIONI in alto al centro della lapide - MCMXV MCMXVIII - lettere capitali - a caratteri applicati - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0