reliquiario a teca - a urna di Vernazzi Luigi, Bertoluzzi Giuseppe (sec. XIX)

reliquiario a teca a urna, 1816 - 1816

Su di un alto plinto ligneo rivestito da lastra d'argento e recante su ogni faccia targhe bronzee con iscrizioni, poggia l'urna: quattro sostegni in bronzo dorato a leoni monopodi reggono a mo' di paraste il ricettacolo in argento con le facce laterali trapezioidali in vetro; coperchio ancora in lastra d'argento con cimasa in bronzo dorato costituita dalla raffigurazione a tuttotondo di un cuscino su cui sono posati un libro ed una mitria, attributi di S.Ilario

  • OGGETTO reliquiario a teca a urna
  • MATERIA E TECNICA argento/ laminazione
    bronzo/ fusione/ cesellatura/ doratura
    LEGNO
    VETRO
  • ATTRIBUZIONI Vernazzi Luigi (1771/ 1836): esecutore
    Bertoluzzi Giuseppe (1771/ 1829): disegnatore
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 22 gennaio del 1817 il Capitolo, " riunito per espressa commissione dell' E.mo Vescovo Sig. Cardinale Carlo Francesco Caselli", prendeva in consegna "una notabile parte di un omero" di S.Ilario, "contenuta in un urna a quattro cristalli legati in argento con emblemi in bronzo dorati" (cfr. Ordinazioni Capitolo, libro XIV). Consegnata dal cappellano regio Don Carlo Lorenzelli, la preziosa reliquia del santo patrono della città e il ricco contenitore erano dono, come attesta anche l'iscrizione del lato frontale, di Maria Antonia di Borbone (1775-1841), figlia del Duca Ferdinando e di Maria Amalia, professa nel Collegio di S.Orsola di Parma con il nome di suor Maria Luigia. La sacra "particula" proveniva dalla Basilica dedicata al Santo in Poitiers, ove è la sua sepoltura e dove i resti erano tornati nel 1657 dopo essere stati conservati per secoli nel lionese: qui, secondo quanto recitano le iscrizioni in un latino non del tutto corretto, sarebbero state trasferite nel X secolo per sottrarle alle incursioni normanne (versione che trova riscontro in una delle tradizioni agiografiche del Santo, cfr. Bibliotheca Sanctorum v.VII 1966, p.723). Una delle quattro targhe applicate sul plinto riporta le firme degli artefici del reliquiario, Giuseppe Bertoluzzi per quanto riguarda il disegno progettuale, Luigi Vernazzi per la realizzazione dei bronzi e la messa in opera. Si tratta di due figure di spicco della cultura artistica parmense di primo Ottocento, entrambi professori alla locale Accademia, l'uno apprezzato soprattutto come acquerellista, disegnatore ed incisore (oltre che autore di un'accurata Guida di Parma, pubblicata postuma nel 1830), l'altro argentiere tra i più attivi e qualificati del periodo nonchè fornitore privilegiato della Cattedrale almeno dal 1809. Definito da Testi (1934,p.122) "accuratissimo, levigato ma gelido", Vernazzi rivela in questo lavoro scelte formali e decorative, forse mai davvero così rigorose, in un gusto prettamente Impero : si vedano la geometricità della linea, l'utilizzo di ampie superfici lisce su cui risalta la decorazione in bronzo con tipici motivi quali palmette, volute affrontate e protomi leonine; non fu certamente estraneo a questo severo neoclassicismo l'intervento progettuale di Bertoluzzi nonchè l'intento monumentale, considerate l'importanza della commissione e la centralità devozionale dell'oggetto.Esso doveva essere esposto, per precisa richiesta della donatrice, ogni anno sull'altare del Santo nel giorno della sua celebrazione e, secondo la cronaca manoscritta del Gabbi, venne a costare ben lire 8000 di Parma (cfr.Bernini 1994, p.34)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800381297
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI nel plinto, sul lato frontale - HILARII SANCTI ANTISTITIS/ PATRONI MAGNI CELESTIS PARMENSIUM/ SACRUM LEIPSANON (in lettere greche) ADHUC DESIDERATUM/ ALOISIA M. ANTONIA FERDINANDI I F.BORBONIA/ KAR.FRAN.CASELLIO, CARD. ANTIST.PARM.CURANTE/ D.P.S. EXORNATUM AEDI PRINCIPI D.D./ A. MDCCCXVI - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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