adorazione dei pastori

rilievo,
Wiligelmo (bottega)
notizie 1099-1110

La scena dell' "Adorazione dei Magi" occupa lo spazio delle ultime arcatelle. Va sottolineato che per non interrompere scena i due archi ricadono al centro non su un capitellino sostenuto da colonnina tortile che si trova in tutte le arcatelle ma da un capitello-mensola, permettendo di collegare e fondere insieme i due gruppi di immagini. La composizione risulta così di gran respiro articolato con maggior sicurezza. Maria, seduta in trono, tiene in braccio il Bambino che sta ritto con la mano destra benedicente. Al culmine dell'arcatella si trova una stella a sei punte. I Re Magi, due in piedi e uno inginocchiato, offrono dei vasi. Ogni Re Magio è barbuto (si noti la finezza di rendere tre diversi tipi di barba) e porta un cappello vicino al tipo frigio, una tunica ricoperta da un mantello dalle caratteristiche pieghe a ventaglio. Nella lunetta di destra si trova una lunga fenditura che investe la figura del Re Magio centrale. Tale fenditura era più corta prima dei restauri ottocenteschi e investiva solo il berretto frigio del Re Magio inginocchiato e non la figura di quello centrale (cfr. Salvini 1956, foto n. 114)

  • OGGETTO rilievo
  • ATTRIBUZIONI Wiligelmo (bottega)
  • LOCALIZZAZIONE Piacenza (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Già Jullian (1945, p. 145) sottolineava l'ammirevole unità plastica. Il Salvini (1956, p.144) tendeva invece a limitare il valore di questo rilievo parlando di pregi di letteratura più che di arte a causa del carattere ornamentale delle figure. Proprio il linguaggio ornato di queste figure apparterrebbe al Maestro della lunetta di Nonantola, ma con risultati più sciolti; maggior densità di chiaroscuro nelle increspature dei panneggi a testimoniare la leggera seriosità di questi rilievi rispetto ai nonantolani. Si è già detto dell'attribuzione della Cochetti Pratesi e di quella recentemente di Quintavalle che proprio a proposito di questa scena riscontra una qualità altissima e una invenzione originale che non può che essere uscita da Wiligelmo. Gosebruch (1985, p. 123) individua invece l'opera di un artista della cerchia wiligelmica, come è mostrato proprio "nell'atteggiamento del primo Magio, il quale si è abbassato sul ginocchio sinistro spingendo però quello destro con energia, obliquamente verso la Madonna per intensificare l'atto del presenatre il dono con le braccia che tendono vigorosamente il mantello". Confrontando questa rappresentazione con quella di Nonantola risaltano le seguenti differenze: tipologiche 1) Gesù Bambino a Nonantola è nimbato, così la Madonna (mancano invece i nimbi a Piacenza); 2) a Nonatola dei tre Re Magi uno solo è barbuto. I volti del Bambino e della Madonna non coincidono quanto a tipologia facciale. stilistiche: oltre ad una maggior libertà e ariosità nell'ordinare la composizione, a Piacenza colpisce la maestria con cui il Bambino è "realmente" seduto sulle ginocchia della madre e al reale equilibrio conquistato dalla posa del Re Magio inginocchiato rispetto al Bambino ed al Re Magio di Nonantola. Tracce di rimaneggiamenti al colmo del secondo archivolto, nella sezione terminale del cappello frigio e di un arto del Re Magio centrale che sono stati compiuti durante i restauri 1898-1902 (Gigli 1982, p. 144; Gigli 1985, p. 286; Cassanelli 1984, p. 150; Cassanelli 1985, p. 320). Per una bibliografia completa sull'architrave si rimanda alla scheda n. 41
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800267463
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1985
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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