archivolto di portale di Wiligelmo (bottega) (prima metà sec. XII)

archivolto di portale,
Wiligelmo (bottega)
notizie 1099-1110

L'archivolto, liscio nell'intradosso, è decorato nell'estradosso da un tralcio abitato. Più precisamente si tratta di due tralci d'acanto che partono ognuno dal margine inferiore dell'archivolto e si annodano in modo semplice e lasco al colmo dell'arco. Le foglie d'acanto sono moltom lussureggianti e carnose e ricoprono quasi totalmente il tralcio che si sviluppa per successivi annodi molto complessi. All'interno del tralcio ricorrono animali e raffigurazioni fantastiche e mostruose, mentre mancano figure umane. L'archivolto a racemi è composto da cinque conci di pietra in cui si trovano raffigurati rispettivamente, partendo dal margine sinistro: 1° concio: drago; girale d'acanto; uccello con testa femminile; 2° concio: uccello con volto ovino; caprone con lunghe corna, uccello; uomo-pesce con cappello frigio; 3° concio: (chiave di volta): parte centrale dell'annodo fra i due tralci molto lasco; 4° concio: presenta una frattura completa nel mezzo; uccello col capo reclinato in basso; uccello di grandi dimensioni; manticora rappresentata in forma di mostro alato con testa umana; 5° concio: uccello con testa di animale; uccello che si pulisce le piume; drago. A coronare l'archivolto vi sono due cornici digradanti che con la mediazione dei capitelli figurati vanno a cadere

  • OGGETTO archivolto di portale
  • MATERIA E TECNICA pietra arenaria/ intaglio
  • ATTRIBUZIONI Wiligelmo (bottega)
  • LOCALIZZAZIONE Piacenza (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Per il Robb (1930, p. 385) l'archivolto di tipo wiligelmico, a racemi e motivi zoomorfi, bene illustrava i risultati della scuola di Wiligelmo. Salvini (1956, p. 145) assegna l'archivolto a racemi al Maestro della lunetta di Nonantola, mentre la Cochetti Pratesi (1984, p. 610) lo attribuisce alla corrente emiliana, che, formatasi a Modena, andava accogliendo, in modo poco eclettico e superficiale, nuovi impulsi derivati soprattutto dalle esperienze borgognone. Più che su identità di mano o risultati stilistici, la Cochetti insiste sulla novità strutturale del portale piacentino. "Mentre l'archivolto a racemi e figure posa come a Nonantola sull'architrave, la cordonatura a nido di vespa e la cornice a foglie d'acanto, acquistano un più robusto spessore disponendosi secondo un sistema digradante che ha perfetta rispondenza negli elementi sottostanti: un pilastrino a sezione rettangolare ed una colonnina, coronati da capitelli figurati" (Cochetti 1984, p. 610). Di recente Quintavalle (1984, p. 831) per la qualità del traforo, per la tipologia del tralcio a pieno volume, per il fatto che, come a Modena, gli animali siano inseriti all'interno del tralcio ma risultino poi debordanti, ha assegnato l'archivolto a Wiligelmo "magari qua e là con qualche aiuto". Il tralcio del portale nord di Piacenza possiede delle differenze sia rispetto a quello della porta maggiore di Modena, sia nei confronti dell'archivolto di Nonantola. Rispetto a Nonantola , se la struttura degli archivolti risulta ulteriormente maturata conquistando maggior profondità, ma comunque da essa derivata, la tipologia del tralcio è molto differente. Si tratta di un tralcio vimineo per Nonantola, mai ricoperto dal fogliame che si trova solo nelle appendici dei girali che non sono formati da un tralcio continuo come a Piacenza. Al contrario quest'ultimo tralcio risulta spesso indecifrabile nel suo svolgersi per le morbide foglie carnose che lo ricoprono. Riguardo a Modena, la tipologia del tralcio è molto simile così come il modo di lavorare le foglie, un certo uso del trapano accomuna i lavori, ed anche i tipi di raffigurazioni, sia gli animali, sia le creature fantastiche, come manticore o cinocefali, sono molto vicini. Ma a Piacenza si trova innanzi tutto una riduzione dei motivi, manca l'inarrestabile fantasia di Modena nel riprodurre diverse e nuove immagini. I tipi sono limitati e possono venire repilcati. E' inoltre importante sottolineare che a Piacenza il piano iconografico, e quindi simbolico, non è così stringente. Manca infatti il significato apotropoico di Giano bifronte a cui viene semplicemente preferito l'annodo decorativo, mancano figure umane che arrampicandosi lungo i tralci percorrano una sorta di "percorso della salvezza" (Castelnuovo 1984, p. 453) e manca la distinzione tra il lato sinistro con raffigurazioni positive. Gli animali negativi come il cinocefalo, la manticora ( A. Mc. Culloch, p. 141) si trovano sia a sinistra che a destra, il caprone, anch'esso con connotazione negativa nel Physiologus si trova a sinistra. Non sono documentati restauri agli archivolti (Gigli 1985; Cassanelli 1984/ 1985), né risultano rifacimenti o integrazioni ad un'analisi accurata. Probabilmente sono state consolidate le fratture ed i giunti dei conci con iniezioni cementizie
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800267457
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1985
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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