matrimonio mistico di Santa Caterina d'Alessandria con San Giovanni Evangelista e San Giovanni Battista

dipinto, 1521 - 1521

Personaggi: Madonna; Gesù; Santa Caterina d'Alessandria; San Giovanni Evangelista; San Giovanni Battista. Attributi: (Santa Caterina d'Alessandria) ramo di palma; ruota dentata. Attributi: (San Giovanni Evangelista) calice con serpenti. Attributi: (San Giovanni Battista) bastone desinente a croce. Elementi architettonici

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Mazzola Francesco Detto Parmigianino (1503/ 1540)
  • LOCALIZZAZIONE Bardi (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto viene elencato per la rima volta, fra gli oggetti d'arte, nel 1934 dal Santangelo, che non lo attribuisce ad alcuno e addirittura lo colloca nella chiesa di S. Maria in Casanova, inesistente. La prima attribuzione del dipinto al Parmigianino viene proposta nel 1935 da G. Copertini, che lo ritiene in stretta relazione con le opere giovanili dell'autore, nelle quali "manifesta già le proprie naturali tendenze verso la grazia e l'eleganza". Uno studio più approfondito dell'opera viene fatto nel 1948 da A. O. Quintavalle che, traendo la notizia dal Vasari, lo ritiene eseguito a Viadana durante la permanenza in loco del Parmigianino insieme al cugino Gerolamo Bedoli, per sfuggire alla guerra fra Carlo V e i francesi che devastava il parmense. La permanenza del pittore va dal 1520 al 1522 e questo dipinto doveva essere stato eseguito in questo periodo, insieme al "San Francesco che riceve le stigmate" ora perduto. Non si conoscono le vicende della tavola e soprattutto come sia giunta a Bardi. Si sa tuttavia che doveva essere collocata nella chiesa di S. Pietro di Viadana e da qui trafugata e portata a Parma per l'incuria del prevosto durante la guerra di Mantova (1629-30). Venne ricercata dal Cardinale Pietro Campori e, per il cattivo esito delle ricerche, venne ritenuta perduta. Per Quitavalle è possibile riconoscere nel dipinto i modi del Mazzola, che"..nel curvo ambiente absidale, nelle figure in giro, attorno alla Vergine, nei panneggi luminosi...tenta di organizzare i suoi elementi onde dar loro quella unità compositiva e di ritmo che è nella sua visione pittorica". "Inconfondibili sono i suoi atteggiamenti caratteristici: semplice, concodante composizione, curva dell'abside e delle masse, figure flessuose, panneggiato di derivazione anselmesca, ovale pieno e manto leggermente lungo, manierismo nelle mani elegantemente affusolate che si ritrovano nelle Sante e nei Diaconi delle prime due cappelle di S. Giovanni, databili a circa 1523". Anche A. Ghidiglia Quintavalle ritiene il dipinto eseguito agli inizi dell'attività del Parmigianino, in stretto rapporto con gli affreschi coevi in S. Giovanni. Si rileva una forte influenza del Correggio nell'intensità e semplicità espressiva, nell'immediatezza della resa, nella ricchezza cromatica, ma con stile e composizione ben diversi. Il fulcro evidente è l'alto rocco di colonna su cui, come su un trono, è seduta la Madonna, immobile e ieratica nella posa frontale del capo, "ispirata negli occhi chini ai veneti, al Bellini e alle Madonne di Mantegna". Una nota personale è data, poi, dal velo tresaparente che le scande pieghettato dal capo, intorno al collo. Il dipinto, che ha subito diversi rimaneggiamenti, era già attribuito al Parmigianino in un'adunanza dell'Accademia Parmense di Belle Arti del 1860. Se ne conosce una copia cinquecentesca nella collezione Bonomi a Milano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800149287
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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