anfora per la riserva degli oli santi, serie di Vernazzi Luigi (sec. XIX)

anfora per la riserva degli oli santi,

Su di uno zoccolo quadrangolare liscio in bronzo dorato poggia il piede, a base circolare brunito, su cui si eleva il vaso in rame, inferiormente rivestito di taffetas di color cremisi (Catecumeni), violaceo (Infermi) e bianco (Chrisma), arricchito da sottili galloni e frangia in oro riccio; spalla in rame dorato brunito, su cui è applicata la targa con iscrizione e si innestano, mediante un motivo fogliare, i manici ad ansa allungata; collo svasato e allungato, anch'esso brunito, chiuso da un coperchio sormontato da elemento a fiamma a tuttotondo

  • OGGETTO anfora per la riserva degli oli santi
  • MATERIA E TECNICA seta/ taffetas
    bronzo/ fusione/ doratura
    rame/ battitura/ doratura
  • ATTRIBUZIONI Vernazzi Luigi (1771/ 1836)
  • LOCALIZZAZIONE Parma (PR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nonostante non risulti del tutto chiaro il senso dell'iscrizione redatta in un latino un pò scorretto, è indubbio che l'orefice Luigi Vernazzi realizzò ex novo questa imponente serie di vasi per oli santi, di cui si conserva nell'archivio della Fabbriceria precisa memoria dei pagamenti: in un Registro dei Mandati in data 19 giugno 1819 l'argentiere riceve il primo acconto per "spese e fattura occorse nella circosatnza della nuova costruzione delli tre vasi per porvi l'Olio Santo...li quali detti tre vasi servir devono ogni anno per la Solenne Funzione del Giovedì Santo"; seguono altri due mandati, il 18 dicembre dello stesso anno e a saldo il 17 marzo del 1821. La spesa fu davvero ingente, ammontando la cifra richiesta da Vernazzi a Lire 6636, di cui 3375 solo di fattura; l'argentiere accettò di ridurre il compenso a Lire 6000 pretendendo il saldo, che evidentemente la Fabbrica tardava ad espletare, alla Pasqua del 1821, come di fatto avvenne (la lista spese, precisa nei dettagli, e la tranzazione sono riportate in una memoria conservata tra i Mandati dell'anno 1821).Argentiere tra i più prestigiosi del primo Ottocento parmense, professore d'Ornato alla locale Accademia e fornitore ufficiale della Corte luigina, Vernazzi conferma qui la sua convinta adesione al linguaggio neoclassico: linearità formale e sobrietà decorativa concorrono ad un esito di grande eleganza e coerenza stilistica, cui contribuisce il bel contrasto materico fra le superfici dorate e le sete policrome
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800142712
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ISCRIZIONI nelle tre targhe dei vasi rispettivamente - OLEUM CATECUMEN//OLEUM SANCTUM CHRISMA//OLEUM INFIRMORUM -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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