stalli del coro, complesso decorativo di Poncet Michel, Marchetti Ignazio, Prati Giovanni, Sbravati Giuseppe (sec. XVIII)
stalli del coro,
1776 - 1777
Poncet Michel (notizie 1752-1793)
notizie 1752-1793
Marchetti Ignazio (1715/ 1800)
1715/ 1800
Prati Giovanni (notizie Ultimo Quarto Sec. Xviii)
notizie ultimo quarto sec. XVIII
Sbravati Giuseppe (1743/ 1818)
1743/ 1818
Grande coro a doppia fila di stalli:ventotto nella fila superiore e ventidue in quella inferiore.I postergali sono divisi a riquadri sottolineati da lesene scanalate con capitelli corinzi,e decorati da motivi ad intaglio con foglie d'ulivo,strumenti musicali,libri,ecc.Un'alta trabeazione ricca di fregi decorativi,rosoni,mensole,ecc.chiude la parte superiore.Gli stalli,il cui sedile mobile è sostenuto da una conchiglia,hanno i braccioli sostenuti da teste leonine.E' da notare che il primo stallo a destra,che era quello destinato al duca,ha il sedile posto più in alto,dovuto forse al fatto che il duca era di statura piuttosto bassa
- OGGETTO stalli del coro
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MATERIA E TECNICA
legno di noce/ intaglio/ scultura
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ATTRIBUZIONI
Poncet Michel (notizie 1752-1793)
Marchetti Ignazio (1715/ 1800)
Prati Giovanni (notizie Ultimo Quarto Sec. Xviii)
Sbravati Giuseppe (1743/ 1818)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Liborio
- INDIRIZZO Via Roma, 12, Colorno (PR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Si tratta di un coro molto bello ed imponente,di stile decisamente neoclassico,e che per la somiglianza con lavori del Petitot(armadi della Biblioteca Palatina,porta della chiesa di S.Pietro di Parma)veniva tradizionalmente attribuito a progetto dell'architetto francese,e al Drugmann per l'esecuzione.Ricerche documentarie rese note dal Bertini(1979,in bibliografia),attestano che l'esecuzione del coro,documentata al 1776/ 1777 con un'integrazione nel 1792,fu dell'intagliatore Marchetti per le parti ad intaglio(decorazione dei postergali,fregi ecc.),e del falegname francese Poncet per la struttura lignea complessiva.Le parti scolpite e a figura invece(in particolare le teste leonine)sarebbero dovute allo scultore parmense Sbravati in collaborazione con lo scultore piacentino Giovanni Prati.Ciò non esclude naturalmente l'ipotesi di un intervento progettuale antecedente,considerando che effettivamente l'impostazione neoclassica e i motivi stilistici,come la datazione ad anni che coincidono con gli anni più produttivi dell'architetto francese,farebbero pensare a lui;ma non è neppure da escludere,in assenza di documentazione in proposito,che falegname e intagliatore fossero in grado di utilizzare stilemi e figurazioni assorbite lavorando a stretto contatto con il Petitot,in assenza di un suo personale intervento.In ogni caso si tratta di una delle opere lignee più unitarie e interessanti del periodo neoclassico a Parma
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800141856
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
- ENTE SCHEDATORE S36 (L. 84/90)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0